Vita in Abbondanza

venerdì 4 maggio 2018

Io sono la Vita

Cari lettori, continuiamo insieme questo viaggio con il terzo studio sulla serie “Pienezza in Cristo”. 
Prendetevi del tempo per ascoltare il brano "Stupenda Grazia" e trovare conforto nelle sue belle parole. Nel suo titolo originale "Amazing Grace", un brano di John Newton https://it.wikipedia.org/wiki/Amazing_Grace (nel link riportato trovate la storia di questo brano. Possiamo anche allontanarci da Dio e sperimentare il vuoto, ma nel momento in cui decidiamo di tornare, se lo facciamo con tutto il cuore, Dio, per la Sua grazia, è pronto ad accoglierci a braccia aperte e ridare senso alla nostra vita). Come dirà John Newton in uno dei suoi sermoni:

«La mia memoria è quasi del tutto svanita, ma ricordo due cose: che io sono un grande peccatore e che Cristo è un grande Salvatore».

Partiamo anche per oggi dal vangelo di Giovanni 14:6:
“Gesù gli disse: io sono la via, la verità e la vita”.

Abbiamo parlato di Gesù come “Via”, come “Verità” ed oggi parliamo di Gesù come “Vita”.
Cos’è la vita? Non è il semplice respiro e il fatto che il cuore batte. Da un punto di vista biologico può anche esserlo, però la vera vita con significato non è un periodo di tempo. Gesù dichiarò: io sono la vita. Gesù è la vita e se tu vuoi vivere con pienezza, gioia, allegria, se vuoi svegliarti la mattina con la voglia di sognare, di sperare, di lavorare, di vivere, hai bisogno allora di stare in comunione con la persona “vita” che è Gesù Cristo.

Nel vangelo di Matteo 6:25 Gesù disse:
“Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito?”

Gesù sta dicendo qui che la vita non è quello che generalmente pensiamo che sia, vivere non è semplicemente respirare ed esistere. La maggior parte delle persone esistono ma non vivono. La differenza tra la vita degli animali e quella degli esseri umani è che gli animali sopravvivono (esistono), nascono, crescono, si riproducono e muoiono. Però non hanno sogni, progetti. L’essere umano invece è stato creato con la capacità di sognare, di guardare al futuro, di desiderare il raggiungimento di obiettivi, di crescere, migliorarsi. Tutti questi desideri, sogni, progetti si possono realizzare se scegli di vivere a fianco della persona chiamata “Vita”.
La vita senza Cristo è un pozzo senza fondo, un tunnel senza uscita, è una confusione. 

Leggiamo anche il testo del libro di Ecclesiaste 2:17:
“Perciò ho preso in odio la vita, perché tutto ciò che si fa sotto il sole mi è divenuto disgustoso, perché tutto è vanità e un cercare di afferrare il vento”.

Questo versetto è stato scritto dal saggio re Salomone, egli ha vissuto tre tappe diverse nella sua vita. Una prima tappa l’ha vissuta insieme a Dio, con fede e successo, crebbe in potenza e in gloria riflettendo sempre di più il carattere di Dio.  Chiese a Dio saggezza e fu il più grande re di Israele. Salomone comprese che chi ha grosse responsabilità, se vuole adempiere bene il suo compito, deve attingere alla fonte della saggezza che è Dio. Egli infatti non desiderò per se stesso ricchezze materiali ma aspirò alla sapienza e all’intelligenza sviluppando così doti come l’acutezza, la generosità e la sensibilità. Salomone riusciva in ogni sua impresa e il fatto che dimostrò umiltà ricercando come bene supremo la sapienza e l’intelligenza, gli portò come conseguenza anche ricchezza, onori e lunga vita. 

Una seconda tappa l’ha vissuta invece lontano da Dio, si era inorgoglito, insuperbito, sprofondò nel peccato e pensò di non dover dipendere più da Dio per avere successo nella vita, così apostatò servendo dèi pagani. Salomone perse di vista la fonte del suo potere e della sua gloria che era Dio. Iniziò a sentirsi autonomo e a poggiare tutto sulle sue sole forze. Fu l’inizio della rovina. Iniziò ad utilizzare le sue ricchezze solo per fini egoistici, iniziò a trascurare la necessità di affinare la bellezza e la perfezione del carattere, concentrandosi invece su tutti gli onori terreni e materialistici, accumulò ricchezze di ogni tipo, ebbe fama, successo, donne ma alla fine di tutto ciò iniziò a sentire un grande vuoto dentro. Aveva tutto ma non era felice. Così scrisse di aver preso in odio la vita, e che tutto quello che apparentemente sembrava soddisfarlo (soldi, potere, gloria, avere una posizione lavorativa rilevante, ecc.) in realtà lontano da Dio lasciava in lui sempre un vuoto incolmabile. 

La vita senza Cristo è una vita vuota, puoi avere tutto nel mondo ma ugualmente sentirti vuoto. Basta seguire i quotidiani per vedere come anche le più note celebrità che sembrano avere tutto nella vita (soldi, beni, bellezza, fama, onore) siano per la maggior parte dei casi continuamente insoddisfatti, prede della disperazione, vittime di alcol e droghe, suicida, sperimentando quel vuoto esistenziale che solo il Creatore può colmare. Quando si è lontani da Dio non si riesce a godere in modo sano dei beni che si hanno (siano essi materiali che relazionali).

Noi siamo stati creati da Dio e per essere felici dobbiamo tornare a Dio, consacrarci a Dio. È questo che manca quando sperimentiamo l’insoddisfazione e il vuoto. Il problema dell’essere umano oggi è che sente che gli manca qualcosa ma non capisce “cosa”. Pensa che gli manchi denaro e corre e si affatica, accumula denaro giorno e notte per poi scoprire di sentirsi ancora vuoto. Pensa che gli manchi la fama, corre e si affatica, diventa famoso e poi scopre di sentirsi ancora vuoto. Pensa che gli manchino beni materiali, corre e compra tutto quello che desidera e poi scopre che si sente ancora vuoto. Il problema è che non si rende conto che il vuoto lo può colmare solo Dio.
Noi possiamo essere completi e felici nella misura in cui decidiamo di tornare al nostro Creatore e dipendere da Lui che ci ha creati. Questo è quello che comprese alla fine della sua vita il re Salomone, aveva ottenuto tutto dalla sua vita ma l’unico in grado di soddisfarlo e colmare il vuoto che sentiva dentro era Dio. Alla fine della sua vita Salomone scrisse nel libro di Ecclesiaste 12:1,13:

Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
«Non ci provo alcun gusto».
Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto.

Purtroppo l’essere umano per capire questo che è così semplice ha bisogno di essere ferito, di fallire, di cadere, di sbattere la testa contro un muro, di piangere, di mangiare la polvere della terra e quando alla fine non trova via d’uscita si ricorda di Dio. La bellezza di Dio è che non ci rinfaccia nulla e in qualsiasi momento ci pentiamo e decidiamo di tornare a Lui ci accoglie a braccia aperte.
Noi siamo bravi nel complicarci la vita. Sappiamo che l’OMS ha dichiarato che la malattia del nostro secolo è la depressione. Questa voglia di piangere ininterrottamente, il vedere una vita buia, senza colore, niente soddisfa completamente e si passano anche numerose notti insonni. Che peccato che l’uomo non si renda conto che tutto questo è la conseguenza dell’allontanamento da Dio. Senza Dio la vita non è vera vita.

Spesso però non ci rendiamo conto che la vita senza Dio non ha senso. Siamo macchine da lavoro, ci alziamo, andiamo a lavorare, torniamo, ceniamo, guardiamo un po’ la tv, andiamo a dormire. Ci svegliamo, ci alziamo nuovamente, andiamo a lavorare, torniamo, ceniamo, guardiamo un po’ la tv e andiamo a dormire. E così via. La domenica se abbiamo un po’ di tempo e ce lo possiamo permettere andiamo a fare un giro, forse una cenetta fuori e il lunedì si ricomincia con la stessa routine. A fine mese prendiamo lo stipendio, magari dopo quindici giorni è già finito e facciamo fatica ad arrivare a fine mese o, per amore di arrivarci viviamo in continui sacrifici. Questa è vita?
Mi chiedo come l’essere umano spesso non si domandi se veramente ci sia qualcosa in più. Pensi che Dio ti abbia creato e messo in questo mondo semplicemente per questo? Ci dev’essere qualcosa in più! C’è gente che si alza la mattina esclamando con sospiro: andiamo avanti, un altro giorno in cui “sopravvivere”!

Alzati, respira, ringrazia Dio di essere vivo, gioisci, apprezza quello che hai. Ma per fare questo devi conoscere Dio, devi voler iniziare una relazione intima e personale con Lui.
In questa vita cari lettori avremo sempre delle difficoltà. È chiaro che capita di sentirsi feriti, di perdere il lavoro, di veder morire dei cari, di avere problemi di salute. Dio è interessato ad ognuno dei nostri problemi. La differenza tra un cristiano e un non cristiano è che quando il cristiano attraversa momenti bui nella vita, in mezzo a quelle difficoltà, grazie a Gesù, riesce a vedere una via d’uscita senza disperarsi, riesce a trovare l’ottimismo necessario per far fronte al dolore. Non tutto è perduto quando credi in Dio. E credetemi che la forza per superare ogni difficoltà viene da Dio, gli esseri umani siamo molto fragili, riusciamo anche ad utilizzare tecniche di auto-aiuto, ma a volte poi basta un niente per crollare. Dio è la vera fonte infallibile che non crolla mai e che può sostenerci. Il non cristiano in mezzo a momenti di difficoltà di dispera; ormai gli omicidi, le violenze, sono all’ordine al giorno, basta una lite anche minima per prendere un’arma e fare fuori l’altro. Questo è il risultato dell’allontanamento da Dio. Tutti siamo vittime di tradimenti, delusioni, rifiuto, abbandono; se affronteremo tutto questo con Dio alla fine riusciremo a superare ogni difficoltà, se non abbiamo Dio la disperazione è dietro l’angolo. 

In conclusione, menomale che Dio e la Sua esistenza non dipendono da quello che credo io, che credi tu, che crediamo noi. Se tu credi in Dio, Egli esiste. Se tu non credi in Dio, Egli esiste ugualmente. Meglio credere. Se tu non credi, Dio non perde nulla ma se tu non credi perdi tutto. Dio è sempre li, a braccia aperte, con tanta voglia di accoglierti. Lascia che ti riempia con il suo amore. Nel vangelo di Matteo 11:28 Gesù ci dice:
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”.

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