Prendetevi del tempo per ascoltare il brano "Stupenda Grazia" e trovare conforto nelle sue belle parole. Nel suo titolo originale "Amazing Grace", un brano di John Newton https://it.wikipedia.org/wiki/Amazing_Grace (nel link riportato trovate la storia di questo brano. Possiamo anche allontanarci da Dio e sperimentare il vuoto, ma nel momento in cui decidiamo di tornare, se lo facciamo con tutto il cuore, Dio, per la Sua grazia, è pronto ad accoglierci a braccia aperte e ridare senso alla nostra vita). Come dirà John Newton in uno dei suoi sermoni:
«La mia memoria è quasi del tutto svanita, ma ricordo due cose: che io sono un grande peccatore e che Cristo è un grande Salvatore».
Partiamo anche per oggi dal vangelo di Giovanni 14:6:
“Gesù gli disse: io
sono la via, la verità e la vita”.
Abbiamo parlato di Gesù come “Via”, come “Verità” ed oggi
parliamo di Gesù come “Vita”.
Cos’è la vita? Non è il semplice respiro e il fatto che il
cuore batte. Da un punto di vista biologico può anche esserlo, però la vera
vita con significato non è un periodo di tempo. Gesù dichiarò: io sono la vita.
Gesù è la vita e se tu vuoi vivere con pienezza, gioia, allegria, se vuoi
svegliarti la mattina con la voglia di sognare, di sperare, di lavorare, di
vivere, hai bisogno allora di stare in comunione con la persona “vita” che è
Gesù Cristo.
Nel vangelo di Matteo 6:25 Gesù disse:
“Perciò io vi dico: Non
siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o
berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del
cibo e il corpo più del vestito?”
Gesù sta dicendo qui che la vita non è quello che
generalmente pensiamo che sia, vivere non è semplicemente respirare ed
esistere. La maggior parte delle persone esistono ma non vivono. La differenza
tra la vita degli animali e quella degli esseri umani è che gli animali
sopravvivono (esistono), nascono, crescono, si riproducono e muoiono. Però non
hanno sogni, progetti. L’essere umano invece è stato creato con la capacità di
sognare, di guardare al futuro, di desiderare il raggiungimento di obiettivi,
di crescere, migliorarsi. Tutti questi desideri, sogni, progetti si possono
realizzare se scegli di vivere a fianco della persona chiamata “Vita”.
La vita senza Cristo è un pozzo senza fondo, un tunnel senza
uscita, è una confusione.
Leggiamo anche il testo del libro di Ecclesiaste 2:17:
“Perciò ho preso in
odio la vita, perché tutto ciò
che si fa sotto il sole mi è divenuto
disgustoso, perché tutto è
vanità e un cercare di afferrare il vento”.
Questo versetto è stato scritto dal saggio re Salomone, egli
ha vissuto tre tappe diverse nella sua vita. Una prima tappa l’ha vissuta insieme
a Dio, con fede e successo, crebbe in potenza e in gloria riflettendo sempre di
più il carattere di Dio. Chiese a Dio
saggezza e fu il più grande re di Israele. Salomone comprese che chi ha grosse
responsabilità, se vuole adempiere bene il suo compito, deve attingere alla
fonte della saggezza che è Dio. Egli infatti non desiderò per se stesso
ricchezze materiali ma aspirò alla sapienza e all’intelligenza sviluppando così
doti come l’acutezza, la generosità e la sensibilità. Salomone riusciva in ogni
sua impresa e il fatto che dimostrò umiltà ricercando come bene supremo la
sapienza e l’intelligenza, gli portò come conseguenza anche ricchezza, onori e
lunga vita.
Una seconda tappa l’ha vissuta invece lontano da Dio, si era
inorgoglito, insuperbito, sprofondò nel peccato e pensò di non dover dipendere
più da Dio per avere successo nella vita, così apostatò servendo dèi pagani. Salomone
perse di vista la fonte del suo potere e della sua gloria che era Dio. Iniziò a
sentirsi autonomo e a poggiare tutto sulle sue sole forze. Fu l’inizio della
rovina. Iniziò ad utilizzare le sue ricchezze solo per fini egoistici, iniziò a
trascurare la necessità di affinare la bellezza e la perfezione del carattere, concentrandosi
invece su tutti gli onori terreni e materialistici, accumulò ricchezze di ogni
tipo, ebbe fama, successo, donne ma alla fine di tutto ciò iniziò a sentire un
grande vuoto dentro. Aveva tutto ma non era felice. Così scrisse di aver preso
in odio la vita, e che tutto quello che apparentemente sembrava soddisfarlo
(soldi, potere, gloria, avere una posizione lavorativa rilevante, ecc.) in realtà
lontano da Dio lasciava in lui sempre un vuoto incolmabile.
La vita senza Cristo è una vita vuota, puoi avere tutto nel
mondo ma ugualmente sentirti vuoto. Basta seguire i quotidiani per vedere come
anche le più note celebrità che sembrano avere tutto nella vita (soldi, beni,
bellezza, fama, onore) siano per la maggior parte dei casi continuamente
insoddisfatti, prede della disperazione, vittime di alcol e droghe, suicida,
sperimentando quel vuoto esistenziale che solo il Creatore può colmare. Quando si
è lontani da Dio non si riesce a godere in modo sano dei beni che si hanno
(siano essi materiali che relazionali).
Noi siamo stati creati da Dio e per essere felici dobbiamo
tornare a Dio, consacrarci a Dio. È questo che manca quando sperimentiamo l’insoddisfazione
e il vuoto. Il problema dell’essere umano oggi è che sente che gli manca
qualcosa ma non capisce “cosa”. Pensa che gli manchi denaro e corre e si affatica,
accumula denaro giorno e notte per poi scoprire di sentirsi ancora vuoto. Pensa
che gli manchi la fama, corre e si affatica, diventa famoso e poi scopre di
sentirsi ancora vuoto. Pensa che gli manchino beni materiali, corre e compra
tutto quello che desidera e poi scopre che si sente ancora vuoto. Il problema è
che non si rende conto che il vuoto lo può colmare solo Dio.
Noi possiamo essere completi e felici nella misura in cui
decidiamo di tornare al nostro Creatore e dipendere da Lui che ci ha creati. Questo
è quello che comprese alla fine della sua vita il re Salomone, aveva ottenuto
tutto dalla sua vita ma l’unico in grado di soddisfarlo e colmare il vuoto che
sentiva dentro era Dio. Alla fine della sua vita Salomone scrisse nel libro di
Ecclesiaste 12:1,13:
Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
«Non ci provo alcun gusto».
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
«Non ci provo alcun gusto».
Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi Dio e
osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto.
Purtroppo l’essere umano per capire questo che è così
semplice ha bisogno di essere ferito, di fallire, di cadere, di sbattere la
testa contro un muro, di piangere, di mangiare la polvere della terra e quando
alla fine non trova via d’uscita si ricorda di Dio. La bellezza di Dio è che
non ci rinfaccia nulla e in qualsiasi momento ci pentiamo e decidiamo di
tornare a Lui ci accoglie a braccia aperte.
Noi siamo bravi nel complicarci la vita. Sappiamo che l’OMS
ha dichiarato che la malattia del nostro secolo è la depressione. Questa voglia
di piangere ininterrottamente, il vedere una vita buia, senza colore, niente
soddisfa completamente e si passano anche numerose notti insonni. Che peccato
che l’uomo non si renda conto che tutto questo è la conseguenza dell’allontanamento
da Dio. Senza Dio la vita non è vera vita.
Spesso però non ci rendiamo conto che la vita senza Dio non
ha senso. Siamo macchine da lavoro, ci alziamo, andiamo a lavorare, torniamo,
ceniamo, guardiamo un po’ la tv, andiamo a dormire. Ci svegliamo, ci alziamo
nuovamente, andiamo a lavorare, torniamo, ceniamo, guardiamo un po’ la tv e
andiamo a dormire. E così via. La domenica se abbiamo un po’ di tempo e ce lo
possiamo permettere andiamo a fare un giro, forse una cenetta fuori e il lunedì
si ricomincia con la stessa routine. A fine mese prendiamo lo stipendio, magari
dopo quindici giorni è già finito e facciamo fatica ad arrivare a fine mese o,
per amore di arrivarci viviamo in continui sacrifici. Questa è vita?
Mi chiedo come l’essere umano spesso non si domandi se
veramente ci sia qualcosa in più. Pensi che Dio ti abbia creato e messo in
questo mondo semplicemente per questo? Ci dev’essere qualcosa in più! C’è gente
che si alza la mattina esclamando con sospiro: andiamo avanti, un altro giorno
in cui “sopravvivere”!
Alzati, respira, ringrazia Dio di essere vivo, gioisci,
apprezza quello che hai. Ma per fare questo devi conoscere Dio, devi voler
iniziare una relazione intima e personale con Lui.
In questa vita cari lettori avremo sempre delle difficoltà. È
chiaro che capita di sentirsi feriti, di perdere il lavoro, di veder morire dei
cari, di avere problemi di salute. Dio è interessato ad ognuno dei nostri
problemi. La differenza tra un cristiano e un non cristiano è che quando il
cristiano attraversa momenti bui nella vita, in mezzo a quelle difficoltà,
grazie a Gesù, riesce a vedere una via d’uscita senza disperarsi, riesce a
trovare l’ottimismo necessario per far fronte al dolore. Non tutto è perduto
quando credi in Dio. E credetemi che la forza per superare ogni difficoltà
viene da Dio, gli esseri umani siamo molto fragili, riusciamo anche ad
utilizzare tecniche di auto-aiuto, ma a volte poi basta un niente per crollare.
Dio è la vera fonte infallibile che non crolla mai e che può sostenerci. Il non
cristiano in mezzo a momenti di difficoltà di dispera; ormai gli omicidi, le
violenze, sono all’ordine al giorno, basta una lite anche minima per prendere
un’arma e fare fuori l’altro. Questo è il risultato dell’allontanamento da Dio.
Tutti siamo vittime di tradimenti, delusioni, rifiuto, abbandono; se
affronteremo tutto questo con Dio alla fine riusciremo a superare ogni
difficoltà, se non abbiamo Dio la disperazione è dietro l’angolo.
In conclusione, menomale che Dio e la Sua esistenza non dipendono
da quello che credo io, che credi tu, che crediamo noi. Se tu credi in Dio,
Egli esiste. Se tu non credi in Dio, Egli esiste ugualmente. Meglio credere. Se
tu non credi, Dio non perde nulla ma se tu non credi perdi tutto. Dio è sempre
li, a braccia aperte, con tanta voglia di accoglierti. Lascia che ti riempia
con il suo amore. Nel vangelo di Matteo 11:28 Gesù ci dice:
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò
riposo”.
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