Vita in Abbondanza

venerdì 13 novembre 2020

20. BEATI SIETE VOI QUANDO VI INSULTANO E VI PERSEGUITANO PERCHE' CREDENDO FATE LA VOLONTA' DI DIO


Cari lettori, siamo giunti al commento dell'ultima beatitudine che possiamo leggere nel Vangelo di Matteo 5:10-12:

"Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perchè di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, (mentendo), diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perchè il vostro premio è grande nei cieli; perchè così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi".

In una società dominata dai tre verbi maledetti avere, salire, comandare, che causano negli uomini la rivalità, l’odio e l’ingiustizia, Gesù propone come alternativa il regno di Dio, l’ambito dove, anziché la cupidigia dell’avere sempre di più, vi sia il condividere, dove al posto del salire al di sopra degli altri vi sia lo scendere a fianco degli ultimi, e dove anziché la brama di comandare vi sia la gioia del servire.

Nel testo greco l'assenza dell'articolo avanti al termine giustizia non consente di collegare quest'ultima alla beatitudine degli “affamati e assetati della giustizia” (Mt 5,6a), che, riguarda una promessa futura che deve ancora realizzarsi (“saranno saziati”, Mt 5,6). L'impiego del presente (di essi è il regno dei cieli), come nella prima beatitudine, indica che questa giustizia è già visibile (“a causa”), ed è il motivo di una persecuzione già in atto.

Nel linguaggio biblico, con il termine giustizia s'intende la fedeltà sia da parte di Dio verso gli uomini che da parte di questi verso Dio con l’osservanza delle leggi del Signore, come appare chiaramente in Matteo dove su sette volte che appare il vocabolo giustizia, in ben sei si tratta di fedeltà/osservanza alla volontà di Dio (Mt 3,15; 5,20; 6,1.33; 21,32). 

Il verbo perseguitare viene adoperato nell'AT per la persecuzione causata dalla fedeltà del giusto ai voleri di Dio, e questo è il significato che si ritrova nel vangelo di Matteo e, prevalentemente, nel NT. La giustizia, che scatena la persecuzione, è la fedeltà alle leggi e ai principi di Dio.

Nessuno è stato calunniato così crudelmente come il Figlio di Dio. E' stato deriso e disprezzato per la sua fedeltà ai sacri principi della legge di Dio ma Egli affrontò serenamente i suoi nemici affermando che quel disprezzo faceva parte dell'eredità del credente. Inoltre dimostrò che se la calunnia può nuocere alla reputazione non può influire sul carattere che è nelle mani di Dio.

Quello delle beatitudini è un percorso, una scalata verso la meta che è quella di avere il carattere di Cristo. La povertà in spirito, l'afflizione, la mansuetudine, la sete di giustizia, la misericordia, la purezza del cuore e le opere di pace possono condurre alla persecuzione a causa di Cristo, ma questa persecuzione alla fine è causa di gioia e di grande ricompensa nei cieli (per una panoramica completa delle beatitudini potete trovare sempre nel mio blog il commento a tutte).

Il mondo, con i suoi idoli, i suoi compromessi e le sue priorità, non può approvare questo tipo di esistenza, incentrata sui principi di Dio. Le “strutture di peccato”, spesso prodotte dalla mentalità umana, così estranee come sono allo Spirito di verità che il mondo non può ricevere (cfr Gv 14,17), non possono che rifiutare la povertà di spirito o la mitezza o la purezza e dichiarare la vita secondo il Vangelo come un errore e un problema, quindi come qualcosa da emarginare, insultare, calunniane e perfino eliminare. Quando appare la santità ed emerge la vita dei figli di Dio, in quella bellezza c’è qualcosa di scomodo che chiama ad una presa di posizione: o lasciarsi mettere in discussione e aprirsi al bene o rifiutare quella luce e indurire il cuore, anche fino all’opposizione e all’accanimento.

E' fondamentale però avere fiducia nel fatto che non c'è nessuna potenza, umana o diabolica, che possa influire su di noi se non consentiamo a peccare. L'uomo che si affida  a Dio godrà, anche nelle circostanze più difficili e scoraggianti, dello stesso equilibrio dei momenti sereni. Le sue parole, le sue motivazioni e i suoi gesti basati sui principi di Dio possono essere fraintesi, ma non se ne preoccupa perchè ha realtà più importanti a cui interessarsi. Egli è paziente come Mosè "... come se vedesse il Dio invisibile" (Ebrei 11:27), rivolgendo la sua attenzione "... non su quello che vediamo ma su ciò che non vediamo: infatti, quel che vediamo dura soltanto per breve tempo, mentre ciò che non vediamo dura per sempre" (2 Corinzi 4:18).

In ogni epoca i messaggeri scelti da Dio che hanno fatto la differenza in mezzo ad un mondo allo sbando, sono stati disprezzati e perseguitati, ma grazie alle loro sofferenze si è diffusa la conoscenza di Dio. L'apostolo Paolo, dimenticando a Roma il peso della prigionia, scriveva riguardo la diffusione del Vangelo "...Di questo sono contento e continuerò a esserlo" (Filippesi 1:18).

Eppure l'apostolo Paolo per amor del Vangelo:

- 5 volte ricevette 40 colpi meno 1 (194 colpi), fu fustigato.
- 3 volte venne battuto con le verghe
- 1 volta lapidato
- 3 volte fece naufragio
- Spesso in viaggio affrontò pericoli tra i briganti, gli stranieri, i suoi connazionali, tra falsi fratelli, vivendo in fatiche, pene, veglie, nella fame e nella sete, nei digiuni, nel freddo e nella nudità.

Eppure, ci invita a rallegrarci sempre nel Signore (Filippesi 4:4). Concludo con le sue parole:

"Ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno a causa di Cristo... per il quale ho rinunciato a tutto... tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua resurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla resurrezione dei morti... e non che io abbia già ottenuto tutto questo... ma corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù". (Filippesi 3)

Possiamo io e voi correre verso la meta per afferrare il premio promesso da Gesù, il Regno di Dio.

Dio benedica te che le leggi e coloro con i quali vorrai condividere questo messaggio.


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