La domanda che spesso mi
pongo è: perché se la Bibbia è così chiara nelle sue dichiarazioni è così
difficile per le persone seguirla alla lettera? Qual è il problema dell’uomo?
Prima di analizzare qual
è il problema dell’uomo dobbiamo però prima porci una domanda più corta: “Che
cos’è l’uomo?”. Definire cos’è l’uomo
equivale a chiedersi: “Chi sono io?”. Non c’è campo più importante
nell’investigazione che capire qual è la nostra identità personale. Finché non
scopriamo chi siamo veramente non potremo scoprire pienamente nessuna cosa né
tantomeno raggiungere una vera maturità personale.
Chi sono io? La mia
esistenza ha un significato?
Ci sono tre correnti che
rispondono a questa domanda:
- Gli ottimisti umanisti secolari. Credono che l’uomo sapiens sia il risultato di un processo evolutivo accidentale; credono che gli esseri umani continuano ad evolversi; che hanno un potenziale illimitato e che un giorno si faranno carico del proprio sviluppo. Senza dubbio questi ottimisti non prendono sul serio per quanto necessario i tratti della perversità morale e dell’egocentrismo dell’essere umano che ha ritardato costantemente il progresso e ha portato i riformatori sociali ad essere disillusi.
- I pessimisti esistenzialisti. Visto che non c’è Dio non ci sono valori, ideali, livelli morali. Di conseguenza la nostra esistenza non ha alcun significato né proposito e in ultima istanza tutto è assurdo.
- Realismo radicale della Bibbia. Alla domanda: “Che cos’è l’uomo?” la Parola di Dio ci insegna che l’uomo è un essere creato originariamente a immagine e somiglianza del suo creatore. L’essere umano è stato creato con cinque privilegi fondamentali.
Primo
privilegio
L’intendimento,
la coscienza, la razionalità. Non si tratta solo di analizzare
e calcolare, quello può farlo anche un computer e molto più rapidamente di noi.
Si tratta invece di pensare e dare origine a pensieri nuovi. Mentre i computer
analizzano ciò di cui prima sono stati alimentati, gli esseri umani sono
pensatori originali, possono osservare sè stessi e chiedersi: “Chi sono io?”.
Come esseri umani abbiamo coscienza di noi stessi e possiamo essere
autocritici.
Secondo
privilegio
Scelta
morale. La capacità di effettuare scelte morali. Anche quando
la coscienza riflette gli aspetti culturali della società e quindi è fallibile,
rimane comunque in guardia avvertendoci che c’è differenza tra il bene e il
male, non è soltanto una vocina dentro di noi, essa rappresenta un ordine
morale al di fuori di noi e sopra di noi verso il quale ci sentiamo obbligati
talmente tanto da sperimentare una forte tendenza a fare ciò che percepiamo
come corretto e a sentirci in colpa quando facciamo quello che crediamo
scorretto.
Terzo
privilegio
La
creatività e il nostro potere di creare artisticamente. Non
si tratta solo della chiamata di Dio ad essere responsabili della gestione del
medio ambiente e a sottometterlo a noi e a svilupparlo per il bene comune ma
Dio ci ha donato abilità innovative per mezzo della scienza e dell’arte per
poterlo fare a somiglianza del nostro creatore e ha posto in noi il desiderio e
la capacità di essere creatori a nostra volta (per questo noi disegniamo,
costruiamo, scolpiamo, sogniamo, scriviamo poesie e facciamo musica, abbiamo
anche la capacità di apprezzare ciò che è bello ai nostri occhi, al nostro
udito e al nostro tatto).
Quarto
privilegio
Capacità
di amare. Tutti gli animali si accoppiano, si prendono cura
delle loro creature e molti sono anche gregari, però l’amore che unisce gli
esseri umani tra di loro è più che un istinto, è più che una perturbazione
chimica delle ghiandole endocrine. L’amore ispirato alle più grandi opere
d’arte, al più nobile eroismo. Dio stesso è amore e le nostre esperienze
relazionate con l’amore sono un riflesso essenziale della nostra somiglianza a
Lui.
Quinto
privilegio
La
capacità di adorare. Una sete insaziabile della comunione con
Dio. Tutti gli esseri umani hanno coscienza di una realtà personale ultima.
Anche quando stiamo fuggendo da Dio e lo stiamo ignorando, istintivamente sappiamo
che non abbiamo nessun altro luogo di riposo, nessun luogo dove andare al di
fuori di Lui. Senza Dio siamo perduti, come figli abbandonati e smarriti.
In questi cinque
privilegi è radicata la nostra differenza fondamentale con gli animali. Essi sono
la base della dignità umana.
La bibbia però allo
stesso tempo dichiara che l’essere umano è caduto; un abisso chiamato peccato
ha separato la creatura dal suo Creatore e ha rovinato l’immagine e somiglianza
di Dio. Gesù insegnò quattro verità riguardo questa realtà umana:
- L’entità universale della malvagità umana. I richiami di attenzione e correzione di Gesù nella maggior parte dei casi non erano alle persone “perdute” (ladroni, ubriachi e prostitute), erano più per persone colte, religiose, giuste e raffinate; non c’è dubbio che più frequentemente è la gente più retta che ha una maggiore coscienza della sua piena degradazione. Tutti siamo peccatori.
- La natura egocentrica della malvagità. Tutto il peccato è una forma di ribellione egoista contro l’autorità di Dio e la sua legge (Esodo 20), ci si ribella contro il benestare del nostro prossimo (l’omicidio, l’adulterio, la falsa testimonianza, l’avidità); tutte queste violazioni della seconda metà della legge di Dio hanno in comune l’affermazione dell’io contro il prossimo. Allo stesso modo l’orgoglio e la vanagloria come violazione dei primi quattro comandamenti di Dio sono definiti nella Bibbia come negazione della supremazia di Dio ed anche della sua stessa esistenza.
- L’origine interiore della malvagità. È dal cuore che sorgono tutti i pensieri malvagi (Marco 7:21,22): gli adulteri, le fornicazioni, gli omicidi, i furti, l’avarizia, la malvagità, l’inganno, la lussuria, l’invidia, la superbia, l’insensatezza.
- L’effetto corruttore della malvagità. Tutte queste malvagità escono dal di dentro e contaminano e corrompono l’uomo.
Nel paragonare i cinque
privilegi della dignità umana con le quattro realtà della malvagità umana,
arriviamo al grande paradosso della nostra umanità: la nostra dignità e la nostra
malvagità. Noi siamo capaci di manifestare la nostra più sublime nobiltà e la
più bella crudeltà. In un momento possiamo agire come Dio e subito dopo come
bestie selvagge e irrazionali dalle quali dovremmo distinguerci completamente.
Gli esseri umani sono gli
inventori degli ospedali per curare gli infermi; delle università per fornire
saggezza; dei governi per il giusto governo del popolo e delle chiese per il
culto a Dio. Ma sono anche coloro che hanno inventato le camere a gas e di
tortura, i campi di concentramento e l’arsenale nucleare. Strano e sconcertante
paradosso.
Nobili e popolani;
razionali e irrazionali; morali e immorali; simili a Dio ed anche a bestie,
contrapposti all’orrore della propria dicotomia, alcune persone commettono il
grave errore di immaginare che possono risolvere la situazione da soli,
eliminando il male e dando libertà al supposto bene che si trova all’interno
del proprio essere.
La bibbia non solo
risponde alla domanda: “Che cos’è l’uomo?” ma sa qual è il suo problema fondamentale. Capire qual è il nostro
vero problema non ci porta a calcoli complicati ma ad udire la Parola di Dio e
renderci conto del perché abbiamo bisogno di un Salvatore. La Bibbia insegna
anche qual è la soluzione al problema e come il nostro Creatore viene a riscattare
la sua creazione, ed è questo che andremo a vedere con gli studi che seguiranno.
Vedremo come il vangelo è
l’unica soluzione al problema della dicotomia dell’essere umano, il quale a
causa della sua condizione di peccato non può riconciliarsi con Dio e ha perso
la sua eternità.
Lo scopo è aiutare tutti
voi che leggete a sperimentare una vera conversione e condividere con voi i
principi della gestione cristiana della vita.
L’obiettivo è arrivare ad
ogni persona che ha bisogno di redenzione. Che questo possa essere un mezzo per
ravvivare i credenti e confermarli nella verità e convertire gli increduli
perché anch’essi possano avere accesso alla salvezza.
Dio benedica te che leggi e coloro con i quali vorrai condividere il vangelo di Gesù Cristo così come ce lo presenta la Bibbia.