Vita in Abbondanza

martedì 11 febbraio 2020

Temete Dio - Il segreto della vera realizzazione, pace, saggezza e intelligenza.


Apocalisse 14:6,7
Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l'evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque».
Abbiamo visto come l’Evangelo Eterno rappresenta Cristo che con il suo sacrificio ha pagato per noi il salario del peccato donandoci la salvezza e la vita eterna per grazia. Gesù ha bevuto al posto nostro il calice dell’ira di Dio contro il peccato.
Solo che quando studiamo il messaggio dei 3 angeli di Apocalisse, rischiamo di enfatizzare solo la parte dell’Evangelo Eterno e quindi la salvezza per grazia, ma trascuriamo cosa significa accettare la salvezza di Cristo e il cambiamento che dovrebbe avvenire in noi che la riceviamo. Trascuriamo qual’ è la conseguenza dell’aver ricevuto l’Evangelo Eterno, rischiando così di trasformare la salvezza per grazia in una salvezza a buon mercato.
Il verbo “temete” nell’originale greco è scritto all’imperativo. Quindi è un comando di Dio. Quelli che si sono innamorati di Gesù e lo amano avendo capito il sacrificio che ha fatto per noi, adesso come prima cosa lo temono.
Per capire cosa significa “temere Dio”, dobbiamo vedere questa espressione così come la si trova in tutta la Bibbia.

Chi riceve veramente l’Evangelo Eterno è chiamato a cambiare vita per conformarsi agli insegnamenti di Gesù.
Tito 2:11-14
Infatti la grazia salvifica (l’Evangelo Eterno) di Dio è apparsa a tutti gli uomini, e ci insegna (la grazia di Dio non solo ci salva ma ci insegna a fare qualcosa) a rinunziare all'empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente (il vero Evangelo cambia la vita e cambia la nostra attitudine verso Dio e verso gli uomini), (mentre stiamoaspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.
Proverbi 9:10
Il timore dell'Eterno è il principio della sapienza, e la conoscenza del Santo è l'intelligenza. (Puoi anche essere la persona più istruita ma se non hai timore dell’Eterno non hai ancora cominciato ad essere una persona veramente saggia. La vera sapienza e vera intelligenza, capaci di farti discernere il bene dal male, vengono dal Temere Dio).
Proverbi 15:16
Meglio poco con il timore dell'Eterno, che un gran tesoro con preoccupazioni. (Puoi avere grandi ricchezze e affannarti per esse ma secondo la Parola di Dio se non hai timore dell’Eterno non hai nulla e quello che possiedi non ti giova a nulla. Il Timore dell’Eterno equivale ad avere la pace interiore che nessuna difficoltà terrena può scuotere).
Isaia 45:8,9
Stillate, o cieli, dall'alto e le nuvole facciano piovere la giustizia. Si apra la terra, produca la salvezza e faccia germogliare insieme la giustizia. Io, l'Eterno, ho creato questo.  Guai a chi contende con chi l'ha formato, un frammento di vasi di terra con altri frammenti di vasi di terra. Dirà l'argilla a chi la forma: «Che fai?», o dirà la tua opera: «Non ha mani?». (Dio è il Creatore, è eterno, è onnipotente, è onnisciente, è immortale. E noi siamo argilla, siamo fango, siamo opera delle sue mani, siamo creature. Per questa ragione dobbiamo a Dio il timore che è dovuto al suo nome. Per avere timore dell’Eterno dobbiamo capire bene: chi è Dio e chi siamo noi?).
Salmo 9:20
O Eterno, infondi in loro spavento; fa' che le nazioni riconoscano di essere semplicemente dei mortali. (Questo Salmo sta dicendo che l’uomo dal più semplice al ministro, governante, presidente, re, capo religioso, è tenuto a riconoscere che non è dio ma è un semplice mortale. Il vero Dio è colui che rimane in eterno e richiede la nostra “riverenza”. Spesso l’uomo ha bisogno di essere atterrato per riconoscere di essere fango, di essere argilla, di essere comune mortale).
Levitico 19:3
Ognuno di voi rispetti sua madre e suo padre e osservate i miei sabati. Io sono l'Eterno, il vostro DIO. (Noi rispettiamo e onoriamo i nostri genitori perché ci hanno dato la vita. O meglio, Dio, attraverso di loro ci ha dato la vita, ma in un certo senso sapendo che ci hanno messo al mondo e ci hanno cresciuti, ci sentiamo in dovere di rispettarli e onorarli. Temere Dio non significa avere paura di Lui pensando che ci distruggerà. Ma è un’attitudine di rispetto che dobbiamo avere nei suoi confronti come quella che dovremmo avere verso i nostri genitori).
Deuteronomio 13:4
Seguirete l'Eterno, il vostro DIO, lui temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e rimarrete stretti a lui. (Seguire l’Eterno significa avvicinarsi a Lui. In alcuni testi dell’AT questa parola ebraica viene tradotta con “attaccare” come la colla. Temere Dio significa quindi essere “attaccati” a Lui in un legame indissolubile, non poter fare a meno di Lui, riconoscere che dipendiamo da Lui e sentirne il bisogno quotidianamente).
Deuteronomio 28:58
Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e tremendo, l'Eterno, il tuo DIO… (Il nome dell’Eterno è così sublime, sovrano ed elevato che bisogna averne grande rispetto. Temere Dio significa rispettare il suo nome. Il nome di Dio è così grande e degno di essere rispettato che tra i 10 comandamenti che Dio ci ha dato il terzo si riferisce proprio a questo). In Esodo 20:7 infatti leggiamo:
Non userai il nome dell'Eterno, il tuo DIO, invano, perché l'Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano. (La parola «invano» significa in modo inutile). Il Padre Nostro, la preghiera insegnataci da Gesù inizia con: Santificato sia il Tuo Nome”. Quindi dovrei chiedermi ogni giorno: il mio atteggiamento, le mie parole, i miei pensieri, le mie azioni, le cose che leggo, i programmi televisivi che guardo, le conversazioni che ho con le altre persone, il modo in cui uso internet, stanno santificando il Nome di Dio?
1 Cronache 16:29,30
Date all'Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte (i nostri corpi, i nostri pensieri, le nostre parole dovrebbero essere offerte al Signore ogni giorno) e venite davanti a lui. Prostratevi davanti all'Eterno nello splendore della sua santità; tremate davanti a lui, o abitanti di tutta la terra! Sì, il mondo è stabile e non sarà smosso. (Temere Dio significa avere riverenza nei suoi confronti. Non solo spesso non temiamo Dio nella nostra quotidianità, nelle nostre case, nel posto di lavoro, con gli amici ma questo si manifesta anche in chiesa. Il concetto che abbiamo di Dio durante la settimana determinerà anche il nostro comportamento che avremo in chiesa. Se ci soffermassimo di più a pensare chi è Dio e chi siamo noi, capiremmo il rispetto che gli dobbiamo ogni giorno nella nostra vita, nel modo in cui parliamo, nei nostri sguardi, nel modo in cui vestiamo (saremmo meno provocanti, più semplici), nel modo in cui pensiamo e questo si rifletterebbe anche all’interno della chiesa).
In Marco 11:17 leggiamo cosa insegnava Gesù riguardo l’atteggiamento che dovremmo avere anche in chiesa nel temere Dio:
E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni”.
I mercanti continuavano a portare avanti i loro affari nella casa dell’Eterno. Noi oggi non siamo da meno, il rapporto che abbiamo con Dio durante la settimana determina il nostro atteggiamento che abbiamo in chiesa: seduti comodamente tra le panche, continuiamo a parlare dei nostri affari, della nostra settimana, non ascoltiamo le predicazioni, ci guardiamo a destra e a sinistra distratti da ogni cosa e ogni persona, ci vestiamo in un certo modo, pensiamo in un certo modo, non mostriamo riverenza e la chiesa è diventata un “mercato” più che un luogo di culto.

In 2 Cronache 7:3,4a leggiamo riguardo l’atteggiamento che dovremmo avere anche in chiesa (Nel contesto del versetto si sta inaugurando il tempio di Salomone e guardate cosa fanno i figli d’Israele):
Tutti i figli d'Israele, quando videro il fuoco scendere e la gloria dell'Eterno posarsi sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e lodarono l'Eterno, «perché è buono, perché la sua benignità dura in eterno». Poi il re e tutto il popolo offrirono sacrifici davanti all'Eterno!
Guardate l’attitudine. Nella casa dell’Eterno dovremmo offrire in sacrificio vivente i nostri corpi, il nostro cuore e la nostra mente a Dio e inchinarci fino a terra davanti a Lui, ossia umiliarci davanti alla Sua presenza. Sapete perché ai tempi biblici le persone si prostravano con la fronte fino a terra? Perché riconoscevano che erano fatti della stessa materia, erano polvere. Sapete che la nostra parola “umiltà” deriva dal latino “humus”? Humus è terra, polvere. Quindi avere umiltà significa riconoscere che siamo polvere, che bisogna andare alla presenza di Dio con timore e tremore. I profeti lo sapevano bene questo:
  • Quando il profeta Isaia vide il tempio del cielo dove era seduto Dio (Isaia 6) si rese subito conto di essere «impuro» e di non essere «nulla» a confronto.
  • Quando Mosè incontrò Dio nel pruno ardente (Esodo 3:5,6) si coprì il viso perché aveva paura di guardare Dio, sapeva di trovarsi alla Sua presenza.
Quando andiamo a Dio con umiltà, con timore e tremore, allora Dio ci accoglie e ci abbraccia come figli.

Deuteronomio 10:12,13
E ora, o Israele, che cosa richiede da te l'Eterno, il tuo DIO, se non di temere l'Eterno, il tuo DIO, di camminare in tutte le sue vie, di amarlo e di servire l'Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, e di osservare per il tuo bene i comandamenti dell'Eterno e i suoi statuti che oggi ti comando? (Temere Dio è strettamente legato all’ubbidirgli. In altre parole: il primo angelo sta dicendo: l’Evangelo Eterno ti ha salvato, Cristo ha bevuto la tua coppa. È morto per te. E adesso, per gratitudine e per amore nei suoi confronti temi Gesù e ubbidiscigli).
Romani 3:10-18
Come sta scritto: «Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno. La loro gola è un sepolcro aperto, con le loro lingue hanno tramato inganni, c'è un veleno di aspidi sotto le loro labbra; la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza; i loro piedi sono veloci per spandere il sangue; sulle loro vie c'è rovina e calamità, e non hanno conosciuto la via della pace; non c'è il timore di Dio davanti ai loro occhi». (Il timore di Dio è separarsi dal male. Chi fa queste cose non sta temendo Dio).
Chi vive le opere della carne non si sta separando dal male e non erediterà il regno di Dio. In Galati 5:19-21 leggiamo:
Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Al contrario, temere Dio significa vivere una vita di santità rispondendo all’amore di Cristo per noi e portando il frutto dello Spirito. In Galati 5:22,24,25 leggiamo:
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Ebrei 12:14
Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore.
Ecclesiaste 12:13,14
Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell'uomo». Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male.

Nel prossimo studio esamineremo ancora meglio come al “Temete Dio”, segue il “Dategli gloria” procacciando la santificazione e permettendo allo Spirito Santo di compiere in noi una trasformazione totale a immagine di Cristo Gesù per ereditare il Suo Regno.
Passiamo intere giornate a volte senza pensare chi è Dio. Passiamo intere giornate senza pensare nemmeno a Dio. Prendiamo sul serio l’appello del Signore e chiediamogli di seminare nei nostri cuori il Timore di Dio e di consacrare ogni giorno il nostro tempo a Lui, meditando sulla sua Parola e passando tempo in preghiera.
Chiediamo a Gesù di fare in modo che noi riconosciamo il bisogno che abbiamo di Lui e possiamo fare di Dio la nostra priorità quotidiana.
Dio ti benedica. Amen

venerdì 7 febbraio 2020

L'Evangelo Eterno - Il messaggio finale di Dio per il Pianeta Terra


Apocalisse 14:6,7

Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l'evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: “Temete Dio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque”.

Cari amici e lettori, c’è un messaggio importante di vita eterna che Dio ha per noi in questo preciso momento della storia. È il messaggio finale di Dio al pianeta Terra, un pianeta che versa in una grave crisi economica, spirituale, crisi di valori, problemi di salute. Tutto è in tumulto. Il presente e il futuro sono di grande interesse per l’umanità. Sempre di più la gente si rende conto che stanno per succedere cose grandi e decisive. Le notizie quotidiane sono piene di catastrofi e violenza di ogni genere. 

Tutto questo era già stato predetto dallo stesso Gesù Cristo, il quale aveva descritto ciò che sarebbe accaduto prima della sua seconda venuta per porre fine definitivamente al male e al peccato.

In Matteo 24:6-8 leggiamo:

Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano, ma non sarà ancora la fine.  Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi.  Ma tutte queste cose saranno soltanto l'inizio delle doglie di parto.
2 Timoteo 3:1-5
Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati.

In Luca 21: 25-26 leggiamo:

E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate. 

I versetti 27 e 28 però aggiungono:

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria. Ora, quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.

Dio, l’unico vero Dio, Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque, non dorme e non sonnecchia in tutto questo (Salmo 121) ma chiama ognuno di noi, singolarmente, ad accettare la salvezza eterna per mezzo di Gesù Cristo, il quale disse di non turbarci di fronte a questo tumulto ma di vigilare ed essere pronti perché questi sono i segni che Egli è molto vicino e che il Suo ritorno è imminente.

Di fronte ai gravi problemi in cui versa il pianeta terra, l’essere umano si sente impotente, invano si cercano soluzioni e le si propongono come salvezza da una fine certa, ma l’unica vera soluzione a tutto questo non risiede in coloro che governano questo pianeta terra, siano essi capi politici o spirituali, ma in Gesù Cristo e nel suo ritorno, ecco perché questo messaggio è di estrema importanza, accettarlo significa essere salvati, rifiutarlo significa essere perduti. Dio vuole che tutti siano salvati ma la salvezza implica conoscere chi è Gesù, cosa ha fatto per me e per te e come devo rispondere al suo messaggio.

1 Timoteo 2:1-4

Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.

La condizione perché giunga la fine di ogni male, di ogni sofferenza, della morte, è proclamare la verità a tutte le genti perché ognuno abbia la possibilità di scegliere Cristo e i principi del Suo Regno e allora Egli ritornerà e porrà fine al male. 

Ma che cos’è la verità? O meglio, Chi è la verità? In Giovanni 14 leggiamo:

Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.

L’intera Bibbia ci aiuta a conosce meglio Cristo, la sua natura divina e la sua missione:

  •    Era stato predetto in vari aspetti: origini, luoghi, tempi (Luca 24:27,44,46; Isaia 7;14; Michea 5:2; Daniele 9).
  •   È stata ampiamente annunciata la missione che doveva compiere (Isaia 53): portare le nostre malattie, i nostri dolori, essere trafitto a causa delle nostre trasgressioni. In Apocalisse 16:1 leggiamo: Poi udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: Andate e versate sulla terra le coppe dell'ira di Dio”. L’ira di Dio contro il peccato sarà riversata contro coloro che rifiuteranno il messaggio di salvezza e i principi del Suo Regno, ma coloro che oggi accettano Cristo e il Suo sacrificio espiatorio, non subiranno l’ira di Dio che si manifesterà con le ultime 7 piaghe descritte in Apocalisse 15, che saranno riversate sulla terra prima del suo ritorno,perché Gesù ha pagato per noi il prezzo, perché Gesù ha bevuto la coppa dell’ira di Dio al posto nostro (Giovanni 18:11).
Gesù Cristo è Colui che ha creato il mondo intero, l’universo, i pianeti, la vita (Ebrei 1:1,2,8,10) ed è Colui che è venuto a sacrificarsi per amore nostro. Dio permise che Suo Figlio si privasse dell’affetto e dell’adorazione degli angeli, per sopportare tra di noi non solo vergogna, insulti, umiliazione, odio ma persino la morte. Tutto questo per il nostro peccato.
Se volete sapere se siete peccatori o meno confrontatevi con la legge di Dio, la legge santa di giustizia che regge il Suo Regno (Esodo 20:1-17; nel mio blog troverete la spiegazione di ogni singolo comandamento e le implicazioni che essi hanno nella nostra vita quotidiana).

In Romani 3:20 leggiamo:

Perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.

La legge ci permette di conoscere il fatto che siamo peccatori e debitori di fronte a Dio. Gesù Cristo ci dà di conseguenza la possibilità di essere salvati avendo pagato Lui il prezzo della nostra trasgressione perché in Romani 6:23 leggiamo:

Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

E in Romani 3:23, 24 leggiamo:

Poiché tutti hanno peccato (ricordatevi di confrontarvi con la legge santa di Dio, nel mio blog trovate una riflessione per ogni singolo comandamento) e sono privi della gloria di Dio, ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Questo mondo sta andando a rotoli, a causa del nostro peccato, del nostro egoismo, del voler essere dio di noi stessi, del voler confidare nelle soluzioni umane e nei nostri sforzi ma l’unica via di salvezza è Gesù e l’unica soluzione a tutto sarà il suo ritorno. Dobbiamo confidare fin da ora nelle promesse di Dio. Dobbiamo rinunciare a soddisfare il nostro egoismo, piuttosto che trascurare la comunione con Dio. A chi si lascia assorbire dagli interessi mondani, il Signore accorderà ancora un po’ di tempo, perché si sbarazzi dai suoi idoli costituiti dai suoi interessi terreni.
Il nostro amato Salvatore ci invita ad avvicinarci a lui, a unire la nostra debolezza alla sua forza, la nostra ignoranza alla sua sapienza, la nostra indegnità ai suoi meriti. Solo coloro che studiano con cura le Scritture e amano la verità saranno protetti contro il grande inganno che sedurrà il mondo.
Oggi, siamo così legati alla Parola di Dio tanto da cibarcene quotidianamente e attenerci ad essa soltanto?
La bibbia non è stata scritta solo per gli intellettuali, ma per tutti, anche per la gente semplice. Le grandi verità, essenziali per la salvezza, sono chiare come la luce del sole, dovremmo studiare la parola di Dio personalmente, accettando solo quello che la scrittura insegna e non ciò che qualcuno potrebbe dirci in merito. Niente rafforza maggiormente l’intelletto ed eleva il pensiero, dello studio delle grandi e meravigliose verità della bibbia. Se la parola di Dio fosse studiata veramente la gente avrebbe una mente più aperta, un carattere nobile ed equilibrato, tutte doti piuttosto rare ai nostri giorni. Non si ottengono risultati positivi da una lettura frettolosa della bibbia (ma solo da uno studio attento e continuo) Tenete sempre con voi la bibbia, e se ne avete l’opportunità, leggetela e imparate a memoria i testi. Anche quando camminare lungo la strada potete leggerne un brano, meditarlo e memorizzarlo nella vostra mente. (Ellen White, La Via Migliore, p.91,92)
Prima di aprire la bibbia chiedete la guida dello Spirito Santo, esso vi verrà concesso. Lo Spirito Santo è il vicario di Cristo sulla terra, che egli stesso ha nominato come nostro maestro e nostra guida.
In Giovanni 14:16,17,21, 26-28 leggiamo:
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.  Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.  Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi.
Prendete oggi la decisione di conoscere personalmente Cristo attraverso la Bibbia. Il modo in cui Dio condanna il peccato, l’inevitabile giudizio, la degradazione del carattere e la distruzione finale, sono presentati dalla Parola di Dio per avvertirci dell’assurdità della decisione di seguire Satana (i problemi del nostro pianeta, delle relazioni umane, sono dovuti all’allontanamento da Dio e dai suoi comandamenti).
Respingeremo la misericordia di Dio? Che cosa ci aspettiamo da Lui? Stabiliamo buoni rapporti con Colui che ci ha amato in modo così straordinario; utilizziamo le possibilità che ci sono state offerte per poter diventare simili a Lui, per essere riammessi nel suo Regno e vivere in armonia con il nostro Padre Celeste. Facciamo nostro il messaggio finale di Dio e condividiamolo con chi ancora non ne è a conoscenza, perché in Matteo 24:14 leggiamo:

E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.

Nel prossimo studio vedremo come comprendere e accettare l’amore di Cristo espresso nel suo sacrificio, ci porta a prendere l’impegno di voler essere come Lui, trasformati a Sua immagine, attraverso un percorso di santificazione.
Dio ti benedica. Amen




20. BEATI SIETE VOI QUANDO VI INSULTANO E VI PERSEGUITANO PERCHE' CREDENDO FATE LA VOLONTA' DI DIO

Cari lettori, siamo giunti al commento dell'ultima beatitudine che possiamo leggere nel Vangelo di Matteo 5:10-12: "Beati i persegu...