Il quinto comandamento che troviamo in Esodo e in Deuteronomio dice quanto segue:
“Onora
tuo padre e tua madre , affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che
il Signore, il tuo Dio, ti dà” (Esodo 20:12).
Ma non è tutto. Deuteronomio 5:16
riporta lo stesso comandamento con un’ulteriore promessa allegata:
“Onorerai
tuo padre e tua madre, come l’Eterno, il tuo DIO, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano lunghi [promessa 1] ed abbia prosperità sulla
terra che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà [promessa 2]”.
Il quinto comandamento
è l’unico ad essere accompagnato da due promesse: la continuità e la prosperità della vita
dipende dal rispetto che si ha per coloro che la trasmettono, in primo luogo
Dio, dopo i genitori. Il termine utilizzato per “onorare” (obed) significa
anche “soppesare”, “valutare”, “stimare”, “apprezzare”.
A volte qualcuno sottovaluta le parole di Dio perchè sembra che Egli veda i nostri comportamenti e non intervenga, anche Adamo ed Eva non morirono all'istante dopo il peccato ma le conseguenze iniziarono a subirle. Quando Dio dice che NON ONORARE i genitori porta alla NON CONTINUITA' e NON PROSPERITA' della vita, non significa che NON ONORANDO i genitori si muore all'istante, ma significa che Dio che vede ogni cosa non lascerà impunito il nostro peccato e la nostra vita non potrà essere benedetta nè prosperare secondo l'ideale di Dio, quindi è un invito a non sottovalutare Dio e le Sue Parole.
Come nel caso di altri comandamenti anche
qui, Dio dice cosa accadrebbe se qualcuno non rispettasse questo comandamento.
In Marco 7 Gesù ha riassunto sia il comandamento sia quello che accadrebbe se
non venisse rispettato:
Marco 7:10 “Mosè infatti ha detto: “onora tuo padre e
tua madre” e: “chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”.
Potremmo infatti essere in disaccordo con le posizioni dei
nostri genitori ma questo non ci autorizza ad essere sprezzanti nei loro
confronti.
Il comandamento prescrive
infatti il rispetto per i genitori, nella piena considerazione e nell’amore. Diventare
maturi e autonomi non significa distaccarsi da ogni vincolo familiare, anche se
a volte ne siamo disturbati. Non dobbiamo cercare di trovare la nostra identità
nella vita a spese della famiglia, troncando le nostre radici. Onorare i
genitori significa comprendere che il rispetto e l’amore per coloro che ci
hanno preceduto è più giusto e benefico dell’ingratitudine e della
dimenticanza.
Dio ha ordinato al popolo d’Israele
di ONORARE il padre e la madre. Che cosa significa “onorerai tuo padre e tua
madre”? Ecco come lo spiega uno studioso:
“Questo era un ordine chiaro da parte
di Dio, scritto di sua mano e consegnato a loro attraverso Mosè; era di natura
morale e di obbligo eterno: per essere capito implicava non solo grande stima
verso i genitori da parte dei figli, il linguaggio e gesti di rispetto da usare
nei loro confronti, l’obbedienza allegra verso di loro, ma anche onorarli con
la loro sostanza, cibo, vestiti, e fornir loro tutto il necessario per vivere,
quando ne hanno bisogno; tutto questo non è altro che il loro servizio
ragionevole per tutta la cura, le spese e le difficoltà che hanno avuto per farli
crescere nel mondo.” (John
Gill’s Exposition of the Entire Bible, Dr. John Gill 1690-1771).
Onorare i genitori significa che
siete là per loro, e che vi preoccupate per loro. Contrariamente agli altri
comandamenti, ai quali non è collegata nessuna promessa specifica, nel dare
questo comandamento Dio ha anche aggiunto una promessa specifica. Come Egli ha
detto, “Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi
giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo DIO ti dà”.
È vero che ci sono famiglie disfunzionali
che causano sentimenti negativi nel cuore dei figli:
- Di ambivalenza: rigetto - rancore; amore - affetto; accettazione – non accettazione
- Carenza affettiva, trauma d’abbandono, ingiustizia, tradimento, sensazione di non essere accettato.
Come liberarsi allora da questi
sentimenti negativi e guarire dalle nostre ferite emotive che ci portano ad
assumere atteggiamenti di peccato nei confronti di Dio?
Abbiamo bisogno di permettere a Dio
di compiere in noi una purificazione interiore, di aiutarci a fare un percorso
in cui possiamo capire cosa ci portiamo dentro, quali atteggiamenti negativi
abbiamo assunto a causa degli sbagli dei genitori, come questi ci influenzano
oggi nei nostri rapporti con gli altri (partner, amici, colleghi e perfino i genitori stessi), come essi ci
portano ad avere un’immagine distorta anche di Dio.
Quindi dobbiamo attraverso un
percorso riappropriarci della giusta immagine di Dio come genitore, imparare da
Lui ad amare noi stessi e gli altri nel modo corretto, a saper gestire i
rapporti interpersonali, guarire dalle nostre ferite e perdonare i nostri
genitori e di conseguenza:
- Accettare la loro fallibilità, la loro umanità «Nell’amore si sbaglia!» Anche loro sono stati figli e hanno subito ferite emotive. Solo Dio è perfetto.
- Chiedere perdono a Dio dei nostri sentimenti negativi (ira,
contese, risse, aggressività, divisioni, ecc., dalle quali ci dice
l'apostolo Paolo, siamo chiamati ad allontanarci e abbandonare perchè
chi pratica queste cose non entrerà nel Regno di Dio) - Galati 5:
19-21.
- Perdonare i nostri genitori! Stare nel non perdono ci priva della pace interiore e del perdono di Dio. Perdoniamo e saremo perdonati - Luca 6: 36-37.
- Chiedere perdono ai genitori dei nostri sentimenti negativi di cui ne siamo consapevoli - Proverbi 28: 13. Per quanto cattivi siano stati, e per quanto possiamo rifiutarli, nel nostro cuore continueranno ad essere nostri genitori. Come noi, sono persone e figli di Dio. Fino a quando non perdoniamo e ci lasciamo perdonare, i nostri cuori, ansimando, cercheranno sempre i genitori mancanti e/o rifiutati - Efesini 5: 29.
- Cerchiamo di cogliere in loro gli aspetti positivi, tenendo conto che anche loro sono stati vittime come noi.
- Interessiamoci a loro facendoli sentire utili per noi.
Dio desidera che le nostre famiglie
rappresentino quelle del cielo. Che il Signore possa ogni giorno farci
soffermare su questo pensiero affinché ci comportiamo gli uni verso gli altri
come membri della famiglia di Dio.
Dio benedica te che leggi e coloro con i quali vorrai condividere questo prezioso messaggio.

Nessun commento:
Posta un commento