Vita in Abbondanza

giovedì 26 marzo 2020

3. PERCHE' ABBIAMO BISOGNO DI UN SALVATORE?





Versetto chiave
Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Romani 5:12

La parola VANGELO dal Greco εὐανγέλιον euanguélion, è composta da 2 elementi:

  • εὐ o eu - Buona

  • ανγέλιον ó anguélionNotizia
Vangelo quindi significa Buona Notizia. Riferendosi al Vangelo, l'Apostolo Paolo lo chiama: Potere di Dio per la Salvezza! Infatti in Romani 1:16 leggiamo:
 
Infatti io non mi vergogno dell'evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.

Ora domandiamoci: per chi è stato scritto il Vangelo? Chi doveva esserne influenzato? In 1 Pietro 1:18-20 leggiamo:

Sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi.

Cosa significa che Cristo era già destinato a morire sulla croce prima della fondazione del mondo? Andiamo al principio prima dell'esistenza dell'universo.

In Genesi, la Parola di Dio, ci riporta la storia della Creazione. Un processo mediante il quale Dio trasformò il nostro pianeta disordinato, vuoto e oscuro in un mondo perfetto e traboccante di vita. Animali di tutte le specie e piante straordinarie riempirono il pianeta al comando di Dio, e l’ordine e la Sua gloria, resero perfetta e riempirono di luce l’opera che Dio aveva completato. La creazione dell'universo, per Dio, non rappresentava un rischio morale.

Poi Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza con il proposito di avere dominio sulla sua creazione. La Bibbia lo riporta così in Genesi 1:26

“Poi Dio disse: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. 

Le Sacre Scritture ci presentano il processo mediante il quale l’uomo fu creato: Dio creò l’uomo dalla polvere della terra e dopo gli soffiò nelle narici un alito vitale, trasformandolo così in un’anima vivente. (Genesi 2:7). L’uomo fu chiamato “Adamo” che significa umanità.

Durante i primi cinque giorni, Dio aveva creato questo mondo mediante “la sua parola”. Dopo, nel sesto giorno, venne all’esistenza l’uomo, il quale fu formato dalle mani di Dio dalla polvere della terra; mentre Eva (madre di tutti), sua sposa, fu formata dalla costola di Adamo.
Da questa prima famiglia è venuta all’esistenza tutta la razza umana. Genesi 2:21-24 dichiara: 
“Allora l'Eterno DIO fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; e prese una delle sue costole, e rinchiuse la carne al suo posto. Poi l'Eterno DIO con la costola che aveva tolta all'uomo ne formò una donna e la condusse all'uomo. E l'uomo disse: «Questa finalmente è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Lei sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo».  Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne”.

Alla fine della creazione, una coppia perfetta, ricevette dalle mani del Creatore un mondo molto buono. È importante sottolineare che tutta la razza umana, alla quale tutti apparteniamo, è la proliferazione della vita di Adamo. In altre parole, Adamo è la fonte dalla quale sorge tutta l’umanità. Atti 17:26 conferma tutto ciò nel sottolineare che Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini:
 
Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio.

Da Adamo ed Eva, discendono tutti gli esseri umani. Questo è un punto fondamentale per la comprensione del vangelo. 

Abbiamo detto prima che la creazione dell’universo per Dio non rappresentava un rischio morale ma la creazione di esseri intelligenti che avrebbero dovuto amare e adorare Dio liberamente rappresentava sì un rischio morale. L'eternità è un periodo di tempo molto lungo e la possibilità che un gruppo di esseri creati cambiassero il loro approccio incentrato su Dio, ad un approccio incentrato su sé stessi, era possibile. Poiché l'amore richiede libertà, un universo popolato di esseri autonomi con libero arbitrio, avrebbe comportato il rischio che ad un certo punto dell'eternità sorgesse il peccato. Dio è amore e l'amore richiede libertà. La creazione di esseri con il libero arbitrio è il risultato del carattere di Dio. La Bibbia insegna che la ribellione e il peccato apparvero nel regno di amore e santità di Dio. Vediamo Isaia 14: 12-14:

Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: "Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all'Altissimo".

L'origine del male è legata alla libertà di scelta. Lucifero attirò la sua attenzione su di sé e trascinò con sé la terza parte degli angeli del cielo come leggiamo in Apocalisse 12: 4:

La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra.

Prima del sorgere del peccato in cielo, gli angeli non conoscevano gli attributi essenziali di Dio; fino a quel momento non hanno mai avuto bisogno di grazia, perdono, misericordia, bontà, giustizia.

Quando sorse la ribellione, si chiesero: adesso Dio, come avrebbe affrontato la situazione? Le 3 opzioni di gestione di questo conflitto erano:

Distruggere subito gli angeli cattivi. Ma questo avrebbe comportato un passaggio da una relazione di amore con Dio ad una relazione basata sulla paura.

Distruggere tutti gli angeli, cattivi e buoni. Distruggere però la totalità degli angeli e creare nuovi angeli era una scelta che Dio NON POTEVA prendere; la Sua giustizia gli impediva di trattare gli angeli fedeli come se fossero infedeli.

Permettere al peccato di svilupparsi. Permettere lo sviluppo del peccato, e affrontarlo sulla croce per mezzo di Cristo, anche a costo della propria vita, è quello che Dio ha considerato, prima della fondazione del mondo. Dio è amore. L’amore sceglierà sempre il sacrificio piuttosto che la solitudine. Permettere al peccato di svilupparsi avrebbe anche svelato la verità, chi è Satana e dove porta la sua strada e chi è Dio e cosa ci aspetta se seguiamo le vie di Dio. Il risultato del mondo che abbiamo oggi, della sofferenza, della malvagità, della morte è il risultato del carattere di Satana che vuole soltanto la nostra completa distruzione ma Dio ha sempre avuto un piano per strapparci dalle Sue mani.

Così per mezzo del Vangelo Dio fa conoscere all'universo il suo carattere di amore, misericordia e giustizia. L'obiettivo fondamentale del Vangelo è rivelare il carattere di Dio all'Universo.

Dio sceglie l'umanità, prima della fondazione del mondo, perché questa riveli il suo carattere e sia l'eterna testimonianza della sua gloria.

Per questo Dio creò Adamo libero e gli diede il dominio della sua creazione, autorizzandolo a mangiare di tutti gli alberi del giardino. Alberi straordinari di tutti i tipi coprivano la faccia della terra. Senza dubbio, in tutto questo scenario meraviglioso, Dio collocò due alberi unici al centro del Giardino; l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male. Mentre l’albero della vita aggiungeva anni di esistenza alla vita di Adamo, rendendolo eterno, (Genesi 3:22); egli non era invece autorizzato a mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male. 

In Genesi 2:15-17 infatti leggiamo: “L'Eterno DIO prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”. 

Era libero di scegliere ma Dio lo mise in guardia sul fatto che scegliere una via diversa da quella che ti mette davanti il CREATORE DELLA TUA VITA porta alla morte e alla separazione eterna da Dio. 

Adamo ed Eva avrebbero dovuto fidarsi di Dio ma scelsero di credere alla bugia di Satana che come leggiamo in Genesi 3:4,5 disse loro che non sarebbero mai morti e anzi sarebbero diventati come Dio (una grandissima bestemmia, la creatura non sarà mai CREATORE). E ancora oggi vediamo come l’uomo tende ad essere dio di sé stesso, crede di poter trovare soluzioni plausibili al male esistente del mondo, c’è perfino qualcuno che pretende di essere vicario di Dio sulla terra, ma come vediamo attorno a noi, il male l’uomo non è mai stato in grado di risolverlo e continue rovine si abbattono sull’umanità che nella sua ottusità e nel suo orgoglio continua a non voler accettare che TORNARE A DIO E’L’UNICA SOLUZIONE E L’UNICA VIA DI SALVEZZA.

Una scelta di fede e obbedienza era necessaria ogni volta che Adamo ed Eva si avvicinavano al centro del giardino. O sceglievano la vita eterna mangiando dell’albero della vita o sceglievano la morte eterna disobbedendo alla Parola di Dio. Adamo si sarebbe reso conto della sua vita eterna con il passare degli anni perché se fosse rimasto fedele a Dio non sarebbe mai morto. Solo per fede nella Parola di Dio, Adamo poteva accettare che l’albero della vita forniva alla coppia vita eterna. 

L’albero della conoscenza del bene e del male, si è trasformato in una prova di amore e fiducia, oltre che ricordare alla giovane coppia che viveva nel giardino, la sua condizione di amministratori e sovrintendenti della Creazione. Come capo e Signore, Dio si prendeva il diritto di stabilire un limite alla signoria del Giardino affidata ad Adamo. Una violazione di questo limite da parte di Adamo, implicava la sua morte e quella di tutta l’umanità che rappresentava, perché egli era la fonte. 

Dato che Dio ha creato l’umanità in Adamo con un libero arbitrio, ha dovuto dargli un’alternativa di scelta. Lealtà a Dio, significava che la vita che aveva ricevuto poteva continuare per sempre. Rifiutare Dio, significava voltare le spalle alla vita stessa, perché Dio è fonte della vita.

La Bibbia racconta il problema della caduta in Genesi 3. L’apostolo Paolo in Romani 5:12 dice che il peccato di Adamo ha influito su tutta l’umanità: 

“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato”

Quando la caduta di Adamo ha avuto luogo, prima che lui avesse figli, la razza umana intera era ancora dentro di lui. Come risultato, tutti gli esseri umani soffrono le conseguenze di questo peccato, malgrado non siano colpevoli o responsabili della caduta.

Da quel momento, gli esseri umani siamo chiamati a confrontarci con due grandi problemi che non siamo riusciti a risolvere o spiegare: il problema del peccato e della malvagità e il problema della morte. 

Romani 5:12 presenta che la morte, così come il peccato che la produce, colpisce ogni essere umano discendente di Adamo dal primo momento della sua nascita:

Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.

Poiché Dio è amore, il suo carattere misericordioso lo porta ad essere coinvolto nella soluzione del problema che ha prodotto in ogni persona questa triste realtà.

Dio aveva dichiarato che i figli non avrebbero pagato per i peccati dei loro padri, né i padri per quelli dei figli, così come viene riportato in Ezechiele 18:20 (Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità) e Deuteronomio 24:16 (Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato). 

L’essere umano, peccatore fin dal concepimento, era sottomesso alle conseguenze del peccato di suo padre Adamo. Grazie alla sua giustizia, Dio si fa carico completamente della soluzione al problema del peccato, in modo tale che ogni essere umano possa avere la possibilità di scampare alla terribile condanna del peccato: la morte eterna.

Con il peccato di Adamo, la fonte, il problema del peccato e la sua condanna passano a tutti i suoi discendenti. Dio ribalta questa situazione inviando un’altra fonte, la fonte eterna di vita, il Signore Gesù, per cancellare tutto quello che Adamo aveva causato. Romani 5:18 lo specifica in questo modo: “Per cui, come per una sola trasgressione (di Adamo) la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia (di Gesù Cristo) la grazia si è estesa a tutti gli uomini in giustificazione di vita”.
 
Il termine “giustificazione” (essere dichiarato giusto) è un termine legale che indica che qualcuno paga per la pena o il castigo di un altro. Nel vangelo, la giustificazione viene presentata come un dono di Dio a causa delle azioni giuste di un uomo, Gesù Cristo, e del suo sacrificio di morte. Egli, come la vera fonte di vita (Giovanni 1:1-4), viene trasformato nel sostituto legale davanti a Dio per pagare la condanna dell’umanità perduta. Questa è la buona notizia del Vangelo!

Come risultato della caduta, tutti siamo sotto il peccato. Romani 3:9-12 sottolinea: “Che dunque? Abbiamo noi qualche superiorità? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato, come sta scritto: Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno”

La preposizione “sotto” denota dipendenza, subordinazione e sottomissione. Si tratta di un termine utilizzato per riferirsi agli schiavi nei tempi biblici. Allo stesso modo in cui lo schiavo non aveva libertà perché governato dal suo signore, così anche tutta l’umanità è “sotto peccato”, o è stata schiavizzata dal peccato, (Romani 7:14). La nostra unica speranza di liberazione è un Salvatore, un Liberatore. 

Tutti rimaniamo condannati sotto il giudizio di Dio, a causa del peccato di Adamo (Romani 3:19). Tutti pecchiamo ed è solo mediante la redenzione in Cristo Gesù che siamo giustificati gratuitamente così come lo afferma Romani 3:23-24. La Bibbia è chiara, l’unica speranza di salvezza dell’essere umano è Gesù Cristo:

 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati. Atti 4:12

Fin dal momento in cui nasciamo noi siamo deformati a causa della malvagità e iniquità della nostra natura. Nel Salmo 51:5 il Salmista infatti afferma:

Ecco, io sono stato formato nell'iniquità, e mia madre mi ha concepito nel peccato.

L’iniquità, il principio dell’egoismo, è una condizione o uno stato che tutti ereditiamo fin dalla nascita. È qualcosa che eredita la razza umana fin dalla caduta di Adamo. Non c’è nulla che possiamo fare per fuggire da esso. La nostra unica speranza è nella redenzione che ci viene offerta in Gesù Cristo. Gli esseri umani fin dalla nascita vengono deformati così come è espresso nel Salmo 58:3. A causa di questo, la nostra condizione è di peccato, è perversa e malvagia, fin dalla stessa nascita.

Anche i nostri cuori ci ingannano nel farci credere che possiamo salvarci da soli per mezzo delle nostre buone opere. Come è scritto in Geremia 17:9, queste opere non sono una garanzia di salvezza:

Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?
Da noi stessi non possiamo renderci conto della nostra reale condizione e tendiamo a giustificarci dicendo a noi stessi che siamo migliori di quanto non si possa immaginare. Apocalisse 3:17 presenta questa realtà, chiaramente caratterizzata dalla chiesa di Laodicea, nel dire: 

“Poiché tu dici: "Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla"; e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo”. 

Siamo così separati da Dio che la maggior parte di noi non sa nemmeno quanto deviata è la propria situazione. È per questo che in Filippesi 2:21, l’apostolo Paolo dichiara: “Tutti infatti cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesù”. Questo problema dell’egoismo è inerente a ogni essere umano fin dal momento della nascita.

Questa è la ragione per la quale Dio per primo deve convincerci del nostro stato di peccato prima che possiamo apprezzare il suo regalo della salvezza. È da questa condizione di completa separazione da Dio, che Gesù è venuto a salvarci. Dato che Dio ci offre la Salvezza gratuitamente attraverso il suo figlio Gesù Cristo, tutti possiamo sfuggire a questo problema del peccato. Questo è lo scopo del vangelo.

Nel conoscere la verità del Vangelo, siamo liberati dal peccato, così come è scritto in Giovanni 8:32 dove leggiamo: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”

Nel contesto di questa dichiarazione, nel versetto 34, Gesù indica che siamo schiavi del peccato e la nostra unica soluzione a questo problema è la libertà provveduta dal Figlio di Dio (versetto 36). Gesù è l’unica risposta al problema del peccato. Senza di lui continuiamo ad essere schiavi e il salario del peccato è la morte come è scritto in Romani 6:23.

L’apostolo Paolo scrive in 1 Timoteo 1:15, che la ragione fondamentale per la quale Gesù è venuto al mondo fu: “per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo”. 

1 Giovanni 1:8,10 sottolinea che nel dire che non abbiamo peccato, inganniamo noi stessi, la verità non è in noi e facciamo di Dio un bugiardo. L’unica ragione per la quale la Parola di Dio sottolinea il nostro peccato non è per condannarci, ma per mostrarci la necessità di un Salvatore.
 
Una volta riconosciuto questo, il Vangelo di Gesù Cristo che è una buona notizia, comincia a cambiare le nostre vite.

Nel confessare i nostri peccati a Dio, Egli li perdona e ci purifica da ogni malvagità, grazie alla sua fedeltà e giustizia come è scritto in 1 Giovanni 1:9. La maggior parte delle persone pensano che sono peccatori per aver commesso molti peccati; però la verità è che commettiamo i peccati perché siamo nati peccatori. L’unica speranza di sfuggire da questo problema universale di peccato e morte è Gesù Cristo, il Salvatore del mondo. 

Il peccato è la violazione della legge di Dio. 1 Giovanni 3:4
Peccato è anche saper fare il bene e non farlo. Giacomo 4:17.
Non credere in Cristo è Peccato. Giovanni 16 :8,9

Gesù ha portato sulla croce i i nostri peccati, ha subito la condanna al posto nostro. A quel punto il potere salvifico della croce rende possibile la creazione di una vita santa nella vita del credente, il quale dopo aver accettato Cristo inizierà un percorso di trasformazione caratteriale a Sua immagine. 

Sin dal momento in cui è stato concepito Dio ha rivelato che la prima venuta di Gesù sulla terra, aveva il proposito di salvarci dal peccato. L'angelo Gabriele disse a Giuseppe: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo. Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati. Matteo 1:20-21.

Nel nostro prossimo studio, lo studio numero 4, conosceremo la ragione fondamentale per la quale Dio ci salva. Non te lo perdere!

Dio benedica te che leggi e coloro con i quali vorrai condividere il vangelo di Gesù Cristo così come ce lo presenta la Bibbia.

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