Vita in Abbondanza

mercoledì 9 maggio 2018

Io sono il Pane della vita.


Cari lettori, eccoci al sesto studio della serie “pienezza in Cristo”. Il testo da cui partiamo oggi lo troviamo nel vangelo di Giovanni 6:35:

“Gesù rispose: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”.

Ci sono tre necessità vitali per l’essere umano: aria, pane e acqua. Gesù in questo testo prende in considerazione due di queste necessità, il pane e l’acqua. 

Gesù qui sta parlando di soddisfazione. Oggi, nella nostra società, la soddisfazione è qualcosa di strano, non si è mai vissuto un tempo come oggi in cui c’è così tanta scoperta, avanzamento, nuove tecnologie e allo stesso tempo tanta insoddisfazione da parte dell’essere umano. In realtà questo problema è sempre esistito, la differenza è che ai nostri giorni si è diversificata l’area di insoddisfazione. Corriamo continuamente, cerchiamo ogni giorno cose nuove, viviamo in una cultura consumistica che predilige prodotti pronti all’uso, soluzioni rapide, risultati senza troppa fatica, ricette infallibili, parliamo di “navigazione” in internet ma in realtà sono convinta che molti galleggiano senza sapere dove stanno andando e che cosa stanno cercando veramente. 

Mancanza. Oggi cerchiamo ma non troviamo, e dove cerchiamo le nostre soddisfazioni? Di quale pane ci cibiamo? Che tipo di letture prediligiamo? Che tipo di programmi televisivi guardiamo e qual è la morale di fondo: volgarità, tutto è lecito, bellezza stereotipata, violenza, problemi personali messi alla mercè di tutti e soprattutto di chi in fondo non ha nessun interesse nell’aiutarti ma vuole solo trarne profitto per l’audience? 

Nella Bibbia il re Salomone era la tipica persona che cercava in continuazione. Nel periodo in cui si cibò di Dio nella sua vita fu tranquillo e felice, fu l’uomo più saggio e soddisfatto. Quando si separò da Dio iniziò a non essere più soddisfatto di nulla, per citare un esempio si sposò con 700 donne ed ebbe 300 concubine, 1000 donne. Immaginate di convivere con 1000 donne, per quale motivo? Insoddisfazione. L’insoddisfazione è volere sempre di più. Noi esseri umani siamo costantemente insoddisfatti. Ci sentiamo continuamente vuoti. 

Gesù però dice: io sono il pane della vita. Non c’è cosa più semplice del pane. Ai tempi di Gesù il pane era il minimo che un uomo poteva avere. Oggi è la stessa cosa. Pane: farina più acqua. Semplicità. Quello che Gesù sta volendo dire è che la vita è semplice, siamo noi che ce la complichiamo perché siamo perennemente insoddisfatti. Gesù è colui che riempie il cuore, colui che dà la vera soddisfazione e se io dico di essere un cristiano ma tutti i giorni non passo tempo con Cristo allora non so veramente quello che sto dicendo. Essere in Cristo non è una teoria, è un’esperienza. Quando io sto in Cristo costantemente, il suo carattere inizierà a riprodursi nel mio. A volte partiamo dal percorso inverso, citiamo una lista di cose da fare: dire buone parole, perdonare, aiutare il prossimo, non mormorare, non essere invidiosi dell’altro, non disperare nelle situazioni difficili, non essere schiavi del denaro, ecc. ma come possiamo minimamente pensare di riuscire in questo se non andiamo a Gesù? La prima cosa importante è andare a Gesù, passare del tempo quotidianamente con lui e il resto sarà il risultato di questo rapporto. 

La cosa più difficile nella vita cristiana non è non fare una lista di cose: non uccidere, non mentire, non rubare; la cosa più difficile nella vita cristiana è riuscire a dimorare in Cristo ogni singolo giorno, pregare e passare del tempo nello studio della sua parola ogni giorno. Questo perché a noi essere umani per natura non piace dimorare in Cristo, a noi piace molto di più alzarci la mattina e correre, pensando a tutto ciò che abbiamo da fare ma non all’importanza di ritagliarci del tempo con Cristo. Spesso e volentieri non abbiamo voglia di passare del tempo nella preghiera e nello studio della bibbia ma dovremmo imparare proprio in questi momenti ad essere sinceri con Dio e dirgli: Padre celeste, so che la mia vita ha veramente senso se faccio di te la priorità, crea allora in me il desiderio e il bisogno di cercarti ogni singolo giorno, perché mi rendo conto che questa vita difficile con tutte le ferite che comporta senza di te è veramente nulla.

Il nemico ci rende schiavi, ci fa affondare, ci porta a cercare soddisfazioni nei piaceri mondani, ci fa vedere miraggi irraggiungibili e quando scopriamo che nulla colma i nostri vuoti e nulla ci soddisfa e vorremmo tornare a Dio, ci fa pensare che è troppo tardi. Allora mette in noi dei dubbi: pensi che Dio ti ascolterà? Pensi che questo peccato commesso possa essere perdonato? E il fatto che torni a commetterlo ancora una volta, due volte, tre volte? Molti cadono in questa trappola pensando di non riuscire mai a sconfiggere i lati negativi visibili e nascosti del proprio essere ma io ti dico qualcosa in più oggi, non è mai troppo tardi per tornare a Dio e nutrirci della sua parola. Non è mai troppo tardi per fare di Gesù il pane della nostra vita che ci sazia e ci fa crescere nella fede. Dio in Isaia 1:18 ci dice:

“Venite quindi e discutiamo assieme, dice l'Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana”.

Non pensare che non sei bravo a compiere il tuo dovere di cristiano, pensa ad andare a Cristo e alla sua parola costantemente e senza che te ne renderai conto sarà Gesù stesso a trasformarti a sua immagine e a compiere per te quello che tu da solo non potresti mai fare. In 2 Corinzi 3:18 leggiamo:

“E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore”.

Dio può compiere per noi quello che non possiamo fare, Dio può compiere la trasformazione del nostro carattere e darci la vera soddisfazione in questa vita ma a noi spetta di cercarlo e avere comunione con lui tutti i giorni. Nel vangelo di  Giovanni 6:27,28 leggiamo:

“Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato”.

E per credere in Gesù dobbiamo frequentarlo, ogni singolo giorno. Il nostro “credere” deve essere un credere pratico, non teorico. Vai a Gesù così come sei, cibati di lui ed egli farà tutto il resto, ti purificherà e ti trasformerà, trasformerà anche la tua visione della vita e in lui troverai la vera soddisfazione.
In conclusione ti lascio un canto di adorazione dal titolo "Così come sei". Che le parole di questo canto possano fluire nel tuo cuore e darti consolazione e voglia di andare a Gesù.



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