Cari lettori, eccoci al sesto studio della serie “pienezza in
Cristo”. Il testo da cui partiamo oggi lo troviamo nel vangelo di Giovanni
6:35:
“Gesù rispose: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più
fame e chi crede in me non avrà più sete”.
Ci sono tre necessità vitali per
l’essere umano: aria, pane e acqua. Gesù in questo testo prende in
considerazione due di queste necessità, il pane e l’acqua.
Gesù qui sta parlando di
soddisfazione. Oggi, nella nostra società, la soddisfazione è qualcosa di
strano, non si è mai vissuto un tempo come oggi in cui c’è così tanta scoperta,
avanzamento, nuove tecnologie e allo stesso tempo tanta insoddisfazione da
parte dell’essere umano. In realtà questo problema è sempre esistito, la
differenza è che ai nostri giorni si è diversificata l’area di insoddisfazione.
Corriamo continuamente, cerchiamo ogni giorno cose nuove, viviamo in una
cultura consumistica che predilige prodotti pronti all’uso, soluzioni rapide,
risultati senza troppa fatica, ricette infallibili, parliamo di “navigazione”
in internet ma in realtà sono convinta che molti galleggiano senza sapere dove
stanno andando e che cosa stanno cercando veramente.
Mancanza. Oggi cerchiamo ma non
troviamo, e dove cerchiamo le nostre soddisfazioni? Di quale pane ci cibiamo? Che
tipo di letture prediligiamo? Che tipo di programmi televisivi guardiamo e qual
è la morale di fondo: volgarità, tutto è lecito, bellezza stereotipata,
violenza, problemi personali messi alla mercè di tutti e soprattutto di chi in
fondo non ha nessun interesse nell’aiutarti ma vuole solo trarne profitto per l’audience?
Nella Bibbia il re Salomone era
la tipica persona che cercava in continuazione. Nel periodo in cui si cibò di
Dio nella sua vita fu tranquillo e felice, fu l’uomo più saggio e soddisfatto.
Quando si separò da Dio iniziò a non essere più soddisfatto di nulla, per
citare un esempio si sposò con 700 donne ed ebbe 300 concubine, 1000 donne.
Immaginate di convivere con 1000 donne, per quale motivo? Insoddisfazione.
L’insoddisfazione è volere sempre di più. Noi esseri umani siamo costantemente
insoddisfatti. Ci sentiamo continuamente vuoti.
Gesù però dice: io sono il pane
della vita. Non c’è cosa più semplice del pane. Ai tempi di Gesù il pane era il
minimo che un uomo poteva avere. Oggi è la stessa cosa. Pane: farina più acqua.
Semplicità. Quello che Gesù sta volendo dire è che la vita è semplice, siamo noi
che ce la complichiamo perché siamo perennemente insoddisfatti. Gesù è colui
che riempie il cuore, colui che dà la vera soddisfazione e se io dico di essere
un cristiano ma tutti i giorni non passo tempo con Cristo allora non so
veramente quello che sto dicendo. Essere in Cristo non è una teoria, è un’esperienza.
Quando io sto in Cristo costantemente, il suo carattere inizierà a riprodursi
nel mio. A volte partiamo dal percorso inverso, citiamo una lista di cose da
fare: dire buone parole, perdonare, aiutare il prossimo, non mormorare, non
essere invidiosi dell’altro, non disperare nelle situazioni difficili, non
essere schiavi del denaro, ecc. ma come possiamo minimamente pensare di riuscire
in questo se non andiamo a Gesù? La prima cosa importante è andare a Gesù, passare
del tempo quotidianamente con lui e il resto sarà il risultato di questo
rapporto.
La cosa più difficile nella vita
cristiana non è non fare una lista di cose: non uccidere, non mentire, non
rubare; la cosa più difficile nella vita cristiana è riuscire a dimorare in
Cristo ogni singolo giorno, pregare e passare del tempo nello studio della sua
parola ogni giorno. Questo perché a noi essere umani per natura non piace
dimorare in Cristo, a noi piace molto di più alzarci la mattina e correre,
pensando a tutto ciò che abbiamo da fare ma non all’importanza di ritagliarci
del tempo con Cristo. Spesso e volentieri non abbiamo voglia di passare del
tempo nella preghiera e nello studio della bibbia ma dovremmo imparare proprio
in questi momenti ad essere sinceri con Dio e dirgli: Padre celeste, so che la
mia vita ha veramente senso se faccio di te la priorità, crea allora in me il
desiderio e il bisogno di cercarti ogni singolo giorno, perché mi rendo conto che
questa vita difficile con tutte le ferite che comporta senza di te è veramente
nulla.
Il nemico ci rende schiavi, ci fa
affondare, ci porta a cercare soddisfazioni nei piaceri mondani, ci fa vedere
miraggi irraggiungibili e quando scopriamo che nulla colma i nostri vuoti e
nulla ci soddisfa e vorremmo tornare a Dio, ci fa pensare che è troppo tardi. Allora
mette in noi dei dubbi: pensi che Dio ti ascolterà? Pensi che questo peccato
commesso possa essere perdonato? E il fatto che torni a commetterlo ancora una
volta, due volte, tre volte? Molti cadono in questa trappola pensando di non
riuscire mai a sconfiggere i lati negativi visibili e nascosti del proprio
essere ma io ti dico qualcosa in più oggi, non è mai troppo tardi per tornare a
Dio e nutrirci della sua parola. Non è mai troppo tardi per fare di Gesù il pane
della nostra vita che ci sazia e ci fa crescere nella fede. Dio in Isaia 1:18
ci dice:
“Venite quindi e discutiamo assieme, dice l'Eterno, anche se i vostri
peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se
fossero rossi come porpora, diventeranno come lana”.
Non pensare che non sei bravo a
compiere il tuo dovere di cristiano, pensa ad andare a Cristo e alla sua parola
costantemente e senza che te ne renderai conto sarà Gesù stesso a trasformarti a
sua immagine e a compiere per te quello che tu da solo non potresti mai fare. In
2 Corinzi 3:18 leggiamo:
“E noi tutti, contemplando a faccia scoperta
come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa
immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore”.
Dio può compiere
per noi quello che non possiamo fare, Dio può compiere la trasformazione del
nostro carattere e darci la vera soddisfazione in questa vita ma a noi spetta
di cercarlo e avere comunione con lui tutti i giorni. Nel vangelo di Giovanni 6:27,28 leggiamo:
“Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita
eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha
messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere
le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che
egli ha mandato”.
E per credere in Gesù dobbiamo
frequentarlo, ogni singolo giorno. Il nostro “credere” deve essere un credere
pratico, non teorico. Vai a Gesù così come sei, cibati di lui ed egli farà
tutto il resto, ti purificherà e ti trasformerà, trasformerà anche la tua
visione della vita e in lui troverai la vera soddisfazione.
In conclusione ti lascio un canto di adorazione dal titolo "Così come sei". Che le parole di questo canto possano fluire nel tuo cuore e darti consolazione e voglia di andare a Gesù.
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