Vita in Abbondanza

venerdì 7 febbraio 2020

L'Evangelo Eterno - Il messaggio finale di Dio per il Pianeta Terra


Apocalisse 14:6,7

Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l'evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: “Temete Dio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque”.

Cari amici e lettori, c’è un messaggio importante di vita eterna che Dio ha per noi in questo preciso momento della storia. È il messaggio finale di Dio al pianeta Terra, un pianeta che versa in una grave crisi economica, spirituale, crisi di valori, problemi di salute. Tutto è in tumulto. Il presente e il futuro sono di grande interesse per l’umanità. Sempre di più la gente si rende conto che stanno per succedere cose grandi e decisive. Le notizie quotidiane sono piene di catastrofi e violenza di ogni genere. 

Tutto questo era già stato predetto dallo stesso Gesù Cristo, il quale aveva descritto ciò che sarebbe accaduto prima della sua seconda venuta per porre fine definitivamente al male e al peccato.

In Matteo 24:6-8 leggiamo:

Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano, ma non sarà ancora la fine.  Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi.  Ma tutte queste cose saranno soltanto l'inizio delle doglie di parto.
2 Timoteo 3:1-5
Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati.

In Luca 21: 25-26 leggiamo:

E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate. 

I versetti 27 e 28 però aggiungono:

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria. Ora, quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.

Dio, l’unico vero Dio, Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque, non dorme e non sonnecchia in tutto questo (Salmo 121) ma chiama ognuno di noi, singolarmente, ad accettare la salvezza eterna per mezzo di Gesù Cristo, il quale disse di non turbarci di fronte a questo tumulto ma di vigilare ed essere pronti perché questi sono i segni che Egli è molto vicino e che il Suo ritorno è imminente.

Di fronte ai gravi problemi in cui versa il pianeta terra, l’essere umano si sente impotente, invano si cercano soluzioni e le si propongono come salvezza da una fine certa, ma l’unica vera soluzione a tutto questo non risiede in coloro che governano questo pianeta terra, siano essi capi politici o spirituali, ma in Gesù Cristo e nel suo ritorno, ecco perché questo messaggio è di estrema importanza, accettarlo significa essere salvati, rifiutarlo significa essere perduti. Dio vuole che tutti siano salvati ma la salvezza implica conoscere chi è Gesù, cosa ha fatto per me e per te e come devo rispondere al suo messaggio.

1 Timoteo 2:1-4

Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.

La condizione perché giunga la fine di ogni male, di ogni sofferenza, della morte, è proclamare la verità a tutte le genti perché ognuno abbia la possibilità di scegliere Cristo e i principi del Suo Regno e allora Egli ritornerà e porrà fine al male. 

Ma che cos’è la verità? O meglio, Chi è la verità? In Giovanni 14 leggiamo:

Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.

L’intera Bibbia ci aiuta a conosce meglio Cristo, la sua natura divina e la sua missione:

  •    Era stato predetto in vari aspetti: origini, luoghi, tempi (Luca 24:27,44,46; Isaia 7;14; Michea 5:2; Daniele 9).
  •   È stata ampiamente annunciata la missione che doveva compiere (Isaia 53): portare le nostre malattie, i nostri dolori, essere trafitto a causa delle nostre trasgressioni. In Apocalisse 16:1 leggiamo: Poi udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: Andate e versate sulla terra le coppe dell'ira di Dio”. L’ira di Dio contro il peccato sarà riversata contro coloro che rifiuteranno il messaggio di salvezza e i principi del Suo Regno, ma coloro che oggi accettano Cristo e il Suo sacrificio espiatorio, non subiranno l’ira di Dio che si manifesterà con le ultime 7 piaghe descritte in Apocalisse 15, che saranno riversate sulla terra prima del suo ritorno,perché Gesù ha pagato per noi il prezzo, perché Gesù ha bevuto la coppa dell’ira di Dio al posto nostro (Giovanni 18:11).
Gesù Cristo è Colui che ha creato il mondo intero, l’universo, i pianeti, la vita (Ebrei 1:1,2,8,10) ed è Colui che è venuto a sacrificarsi per amore nostro. Dio permise che Suo Figlio si privasse dell’affetto e dell’adorazione degli angeli, per sopportare tra di noi non solo vergogna, insulti, umiliazione, odio ma persino la morte. Tutto questo per il nostro peccato.
Se volete sapere se siete peccatori o meno confrontatevi con la legge di Dio, la legge santa di giustizia che regge il Suo Regno (Esodo 20:1-17; nel mio blog troverete la spiegazione di ogni singolo comandamento e le implicazioni che essi hanno nella nostra vita quotidiana).

In Romani 3:20 leggiamo:

Perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.

La legge ci permette di conoscere il fatto che siamo peccatori e debitori di fronte a Dio. Gesù Cristo ci dà di conseguenza la possibilità di essere salvati avendo pagato Lui il prezzo della nostra trasgressione perché in Romani 6:23 leggiamo:

Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

E in Romani 3:23, 24 leggiamo:

Poiché tutti hanno peccato (ricordatevi di confrontarvi con la legge santa di Dio, nel mio blog trovate una riflessione per ogni singolo comandamento) e sono privi della gloria di Dio, ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Questo mondo sta andando a rotoli, a causa del nostro peccato, del nostro egoismo, del voler essere dio di noi stessi, del voler confidare nelle soluzioni umane e nei nostri sforzi ma l’unica via di salvezza è Gesù e l’unica soluzione a tutto sarà il suo ritorno. Dobbiamo confidare fin da ora nelle promesse di Dio. Dobbiamo rinunciare a soddisfare il nostro egoismo, piuttosto che trascurare la comunione con Dio. A chi si lascia assorbire dagli interessi mondani, il Signore accorderà ancora un po’ di tempo, perché si sbarazzi dai suoi idoli costituiti dai suoi interessi terreni.
Il nostro amato Salvatore ci invita ad avvicinarci a lui, a unire la nostra debolezza alla sua forza, la nostra ignoranza alla sua sapienza, la nostra indegnità ai suoi meriti. Solo coloro che studiano con cura le Scritture e amano la verità saranno protetti contro il grande inganno che sedurrà il mondo.
Oggi, siamo così legati alla Parola di Dio tanto da cibarcene quotidianamente e attenerci ad essa soltanto?
La bibbia non è stata scritta solo per gli intellettuali, ma per tutti, anche per la gente semplice. Le grandi verità, essenziali per la salvezza, sono chiare come la luce del sole, dovremmo studiare la parola di Dio personalmente, accettando solo quello che la scrittura insegna e non ciò che qualcuno potrebbe dirci in merito. Niente rafforza maggiormente l’intelletto ed eleva il pensiero, dello studio delle grandi e meravigliose verità della bibbia. Se la parola di Dio fosse studiata veramente la gente avrebbe una mente più aperta, un carattere nobile ed equilibrato, tutte doti piuttosto rare ai nostri giorni. Non si ottengono risultati positivi da una lettura frettolosa della bibbia (ma solo da uno studio attento e continuo) Tenete sempre con voi la bibbia, e se ne avete l’opportunità, leggetela e imparate a memoria i testi. Anche quando camminare lungo la strada potete leggerne un brano, meditarlo e memorizzarlo nella vostra mente. (Ellen White, La Via Migliore, p.91,92)
Prima di aprire la bibbia chiedete la guida dello Spirito Santo, esso vi verrà concesso. Lo Spirito Santo è il vicario di Cristo sulla terra, che egli stesso ha nominato come nostro maestro e nostra guida.
In Giovanni 14:16,17,21, 26-28 leggiamo:
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.  Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.  Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi.
Prendete oggi la decisione di conoscere personalmente Cristo attraverso la Bibbia. Il modo in cui Dio condanna il peccato, l’inevitabile giudizio, la degradazione del carattere e la distruzione finale, sono presentati dalla Parola di Dio per avvertirci dell’assurdità della decisione di seguire Satana (i problemi del nostro pianeta, delle relazioni umane, sono dovuti all’allontanamento da Dio e dai suoi comandamenti).
Respingeremo la misericordia di Dio? Che cosa ci aspettiamo da Lui? Stabiliamo buoni rapporti con Colui che ci ha amato in modo così straordinario; utilizziamo le possibilità che ci sono state offerte per poter diventare simili a Lui, per essere riammessi nel suo Regno e vivere in armonia con il nostro Padre Celeste. Facciamo nostro il messaggio finale di Dio e condividiamolo con chi ancora non ne è a conoscenza, perché in Matteo 24:14 leggiamo:

E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.

Nel prossimo studio vedremo come comprendere e accettare l’amore di Cristo espresso nel suo sacrificio, ci porta a prendere l’impegno di voler essere come Lui, trasformati a Sua immagine, attraverso un percorso di santificazione.
Dio ti benedica. Amen




mercoledì 27 febbraio 2019

La coppia: il fine della creazione - come essere felici insieme.


“Così Dio li creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. Genesi 1:27

Il matrimonio è il fine della creazione, tutto ciò che è stato creato prima esiste per la coppia, l’uomo e la donna sono il coronamento della creazione e solo l’esistenza della “coppia” è capace di produrre la piena soddisfazione del Creatore (Allora Dio vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Genesi 1:31).

La coppia viene esaltata da Dio come la condizione naturale dell’essere umano veramente “felice e completo”. Nella “coppia” l’essere umano sente di essere veramente al completo e vive il senso di appartenenza (Questa finalmente è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Genesi 1:23).

“Poi l’Eterno Dio disse: non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto conveniente a lui”. Genesi 1:18

Quando arriva Eva arriva l’aiuto convenevole, non la “lavastoviglie” ma secondo l’originale scopo di Dio la reciprocità, l’interlocutrice, l’amore che dà senso alla vita e alle cose. I due diventano non due soci né due amici ma una necessaria ed unica realtà, una sola carne, una sola persona.

Purtroppo con il peccato è subentrata la “durezza di cuore” e con essa la confusione, le incomprensioni, il dominio, l’insoddisfazione, l’incapacità di essere “una cosa sola” ma Dio ha stabilito dei principi perché nonostante il peccato oggi la coppia possa vivere felice e possa provare un amore reciproco che viene solo dall’alto, che viene solo da Dio, per cui è necessario se si vuole “amare” come Dio ama, sottomettersi a Lui ogni giorno, donargli il nostro cuore ogni giorno e chiedergli di allontanare da noi ogni pensiero e azione sbagliata nei confronti del partner e riprodurre in noi la sua immagine per amare chi ci sta vicino così come Lui stesso ama.

Alcuni fattori chiave per un matrimonio felice

·         Stabilite la vostra casa privata. Uscite dalla casa dei rispettivi genitori e imparate ad essere voi “famiglia”.

“Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne”. Genesi 2:24

·         Tenete Cristo al centro del vostro rapporto e pregate insieme.

“Se l’Eterno non custodisce la città, invano vegliano le guardie” (Salmo 127:1). “Vegliate e pregate per non cadere in tentazione; poiché lo Spirito è pronto ma la carne è debole” (Matteo 26:41)

L’ingrediente principale della felicità della coppia è l’unione con Cristo. I cuori pieni di amore per Cristo non stanno lontano a lungo perché saranno continuamente attratti l’uno verso l’altro. Inginocchiarvi davanti a Dio e pregare insieme chiedendo a Lui di darvi il “vero amore” l’uno per l’altro vi farà avere successo ogni oltre aspettativa. Dio vi risponderà per certo. 

·         Continuate a corteggiarvi. 

“Suo marito ne fa l’elogio” (Proverbi 31:28). “La sposa… si preoccupa di come possa piacere al marito” (1 Corinzi 7:4). “Amatevi teneramente gli uni gli altri…” (Romani 12:10).

I matrimoni di successo non capitano per caso, vanno coltivati. Non date mai per scontato l’amore reciproco. Fate crescere l’amore esprimendovelo, l’amore e la felicità si trovano quando vengono dispensati per l’altro. Passate più tempo possibile facendo qualcosa insieme, viaggiate, visitate amici, coltivate obiettivi e hobby comuni. Non trascurate mai le piccole attenzioni e i gesti d’affetto. Sorprendetevi con doni e favori. Ricordate che la mancanza d’amore espressa come appena citato è ciò che più di altre cose distrugge la relazione di coppia. 

·         Parlate liberamente l’uno con l’altra.

“Non è bene che l’uomo sia solo, io voglio fargli un aiuto che gli corrisponda” (Genesi 2:18). 

Poche cose rafforzano la relazione di coppia come la comunicazione e la condivisione e il raccontarsi l’uno all’altro. Imparate a corrispondervi reciprocamente, prendete insieme le decisioni, imparate a rendere conto all’altro, fatelo partecipe della vostra vita, fate di lui dopo Dio il punto di riferimento più importante.

·         Custodite i vostri pensieri.

“Come pensa nel suo cuore così egli è” (Proverbi 23:7). “Non desidererai la moglie del tuo prossimo” (Esodo 20:17). “Tutte le cose che sono veraci, oneste, giuste, amabili, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8). “L’amore è paziente, è benigno, non invidia, non si mette in mostra” (1 Corinzi 13:4).

Il diavolo vi tenterà con pensieri del tipo: “La nostra relazione è sbagliata”; “Non mi capisce”; “Possiamo sempre chiudere se necessario”. I pensieri sono quelli che alla fine governano le azioni, se entrambi date il vostro cuore e la vostra mente a Cristo, Egli ne prenderà il controllo e voi penserete e agirete bene nei confronti del partner e ogni giorno rinnoverete il vostro impegno e il vostro amore. Inoltre evitate di criticare, brontolare e concentratevi sulle cose positive. Evitate di dire battute che offendano il vostro coniuge, di comportarvi in modo indecoroso e onorate la coppia anche quando non state insieme, non riservate a terze persone le attenzioni che sono esclusive della coppia, evitate di creare con terze persone situazioni ambigue e difendetevi a vicenda con forza. Elogiatevi, incoraggiatevi, fate il tifo uno per l’altro e ricordate che solo Dio può cambiare in meglio le persone. Cercate di fare del vostro compagno e della vostra compagna una persona felice, il segreto del matrimonio non sta nell’avere il compagno giusto ma nell’essere il compagno giusto. 

·         Non andate mai a dormire arrabbiati l’uno con l’altra.

Il sole non tramonti sopra la vostra ira” (Efesini 4:26).

Le ferite e le delusioni possono esserci ma Dio ci invita ad essere maturi abbastanza da perdonare e saper dire “mi dispiace”. Nessuno è perfetto e imparare a fare la pace è un’esperienza molto piacevole che rafforza ancora di più il rapporto. 

In conclusione, scegliete ogni giorno di amare, corteggiare, sorprendervi e donarvi alla persona che Dio vi ha messo accanto e ricordate che una coppia di credenti felici è un potente argomento in favore della validità della religione cristiana. Agendo nel modo giusto secondo i principi di Dio, proietterete la vostra luce su coloro che ne sono privi.


mercoledì 13 febbraio 2019

Il libro di Gioele: c’è speranza contro il male!


Il libro del profeta Gioele è breve ma allo stesso tempo affascinante e originale per chi ne sa cogliere il senso, per chi da esso si lascia interpellare. Nelle sue righe troviamo l’invito al pentimento, al ravvedimento e alle benedizioni che da esso ne verranno.

Ogni giorno nelle nostre vite a volte “subiamo” e altre volte – anche senza rendercene conto – siamo “artefici” di diverse forme di violenza, sofferenza e ingiustizia. Situazioni che creano una “distanza” dalla fonte di vita che è Dio e dal godere delle sue benedizioni e della pace che Egli promette a coloro che mantengono la loro mente ferma in Lui e in Lui confidano (Isaia 26:3).

Il libro di Gioele (cap. 1:1-4) si apre con un’invasione di cavallette, locuste, bruchi e grilli. Dalla terra del Signore sparisce tutto ciò che è verde, gli uomini vengono privati da ogni fonte di cibo, tutto è divorato, anche le cortecce degli alberi sono rosicchiate. La corteccia di un albero non ha semplicemente uno scopo ornamentale ma svolge un ruolo importante nella vita di una pianta, essa protegge le fibre legnose in cui scorrono i canali linfatici, è un po’ come se fossero le nostre vene dove scorre il sangue che per gli alberi è la linfa. Ecco, che l’allontanamento da Dio ci scortica, ci priva di quella protezione necessaria a garantire la nostra “sopravvivenza” o meglio la “vita” stessa. Allontanarci da Dio non solo è deleterio per la nostra esistenza ma diventa motivo di scoraggiamento e di dubbio anche per chi assiste al nostro vituperio (infamia, disonore, ingiuria) tanto da portare il nostro “prossimo” a dire di noi: dov’è il loro Dio? (Gioele 2:17).

Ecco che il Signore manda il suo profeta per destare il popolo dal suo sonno idolatrico, dal suo sonno etico, dal suo sonno immorale e dal suo sonno della morte spirituale. L’invio di un profeta attesta che il Signore non ha ancora smesso di amare il suo popolo, non ha ritirato il suo amore e la sua benevolenza; finché il Signore manderà un profeta c’è sempre una speranza di salvezza. Dio attraverso la Sua parola incontra l’uomo per dargli la possibilità di cambiare ciò che sembra apparire irrimediabilmente compromesso. 

Quando il peso delle situazioni difficili si fa sentire, quando lo stress ti schiaccia e ti porta ad assumere atteggiamenti scontrosi e irrequieti verso chi ti circonda rovinando le relazioni interpersonali, quando la malattia ti deprime, quando le emozioni negative prendono il controllo su di te facendoti assumere atteggiamenti di critica, quando per esprimerlo secondo le parole del profeta Giona “la gioia viene meno tra i figli degli uomini” (Gioele 1:12), ecco il grido esortativo:

Svegliati (Gioele 1:5). Prendi cioè coscienza della gravità della situazione, prendi coscienza delle conseguenze deleterie per te e per chi ti circonda, arrenditi davanti a Dio e riconosci che senza di Lui non puoi fare nulla.

Piangi (Gioele 1:5). Il pianto è segno che quella cosa, quel problema, quell’evento ti sta segnando profondamente. Dopo aver preso coscienza della tua situazione allora piangi, un pianto liberatorio di chi ha bisogno di lasciare il controllo a Dio, di chi si rende conto che da solo è incapace di gestire cristianamente in modo sano i pesi quotidiani senza nuocere a se stesso e a chi gli sta vicino. 

Digiuna (Gioele 1:5). L’uomo che digiuna è colui che si priva di ciò che è necessario per vivere (il cibo), per cogliere con più chiarezza cosa sia “essenziale” nell’esistenza. Di che cosa ti stai nutrendo? Con cosa stai cercando oggi di soddisfare i tuoi bisogni? Dove stai cercando di trovare le soluzioni ai tuoi problemi? Forse hai bisogno di privarti di quel cibo scarso che a nulla serve ma che ti sembra così necessario, per fare spazio a Colui che è l’essenziale nella tua vita. Hai bisogno di un cambio radicale nella tua vita. Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi darò riposo (Matteo 11:28).

Solo dopo esserti messo nella giusta posizione davanti a Dio (dopo esserti svegliato, dopo aver pianto e digiunato), allora Egli promette:

“Dopo questo avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno; i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” (Gioele 2:28).

Qual è il senso profondo di questo testo? Il dono dello Spirito è universale (su ogni carne, su ogni uomo). L’antica speranza di Israele espressa dalle parole di Mosè “Fossero tutti profeti nel popolo dell’Eterno e volesse l’Eterno mettere il Suo Spirito su di loro” (Numeri 11:29), trova compimento in questo testo di Gioele.

Perché l’essere profeta non va inteso soltanto come colui che sotto ispirazione divina “predice il futuro” ma come colui che sa leggere nella sua quotidianità la presenza costante dell’Eterno e sa mettere in crisi le sue scelte concrete partendo dalla sua radicale fede in Dio.

È grazie allo Spirito riversato nel cuore dell’uomo che la realtà acquista un senso diverso, che l’essenziale si rivela nella sua bellezza e che si arriva alla profonda conoscenza di Dio e di se stessi. Nell’invocare il nome dell’Eterno consiste la nostra salvezza:

“E avverrà che chiunque invocherà il nome dell’Eterno sarà salvato…” (Gioele 2:32).

Invocare il nome dell’Eterno non è un semplice nominarlo in modo astratto ma è cogliere nel Suo nome la nostra vocazione, missione, il suo sigillo su ognuno di noi. È un invito ad una comunione intima e ad un rapporto diretto con Dio il quale ci salverà da noi stessi e dalle catene che ci legano, una liberazione che prende luogo adesso, nel presente, nel “qui ed ora”, mostrando il male in tutta la sua impotenza, destinato alla fine.

Non c’è problema e situazione sfavorevole sui quali Dio non possa intervenire. Tornare a Dio e sperare nella sua salvezza non è una fuga dalla realtà ma la certezza che questa vita e tutto ciò che conta veramente in questa vita, non è destinato a perire. L’Eterno eseguirà il suo giudizio sul male ma anche su coloro che compiono il male:

“L’Eterno ruggirà da Sion e farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno. Ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo e una fortezza per i figli d’Israele” (Gioele 3:16).

Questo dovrebbe stimolarci oggi a rivoltarci decisamente su tutto ciò che degrada la nostra esistenza e ci rende schiavi e portarci a decidere fermamente di rifiutare il male in tutte le sue forme (verbali, attitudinali e fisiche) e avere la certezza e credere che Colui che è Vita è molto più forte della morte (sia essa fisica che spirituale). 

“E voi mangerete in abbondanza e sarete saziati e loderete il nome dell’Eterno che per voi ha fatto meraviglie e il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna” (Gioele 2:27)



20. BEATI SIETE VOI QUANDO VI INSULTANO E VI PERSEGUITANO PERCHE' CREDENDO FATE LA VOLONTA' DI DIO

Cari lettori, siamo giunti al commento dell'ultima beatitudine che possiamo leggere nel Vangelo di Matteo 5:10-12: "Beati i persegu...