Vita in Abbondanza

martedì 12 maggio 2020

18. BEATI I PURI DI CUORE PERCHE' ESSI VEDRANNO DIO. (Matteo 5:8)


Stiamo continuando il nostro viaggio verso la felicità così come la intende Dio, una felicità che scaturisce dall’obbedienza ai suoi principi, dalla piena consacrazione a Lui e non dal fare a modo nostro le cose, ma dal farle a modo di Dio, con la certezza che la sua saggezza supera la nostra e nessuno meglio di Colui che ci ha messi al mondo, può sapere cosa è meglio per noi. Nella Bibbia leggiamo:

Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Romani 12:2).

Questo testo mi piace perché implica il fatto che noi siamo spesso dei testardi, degli orgogliosi, dei figli disubbidienti, che pensano di fare a modo loro e di sapere cosa è meglio per loro. Ma quando ci bruciamo, quando subiamo le conseguenze delle nostre scelte, allora ci rendiamo conto di quanto la volontà di Dio per la nostra vita sia buona, gradita e perfetta. L’esperienza ci insegna che Dio ha sempre ragione e se seguissimo giorno dopo giorno i suoi consigli, non conformandoci a questo mondo ma essendo trasformati mediante il rinnovamento della nostra mente, eviteremmo tante delusioni.

Beati i puri di cuore… Adesso cerchiamo di approfondire come questa beatitudine passi attraverso la purezza del cuore. Prima di tutto dobbiamo capire il significato biblico della parola cuore. Per la cultura ebraica il cuore è il centro dei sentimenti, dei pensieri e delle intenzioni della persona umana. Se la Bibbia ci insegna che Dio non vede le apparenze, ma il cuore (cfr 1 Samuele 16,7), possiamo dire anche che è a partire dal nostro cuore che possiamo vedere Dio. Questo perché il cuore riassume l’essere umano nella sua totalità e unità di corpo e anima, nella sua capacità di amare ed essere amato.

Per quanto riguarda invece la definizione di “puro”, la parola greca utilizzata dall’evangelista Matteo è katharos e significa fondamentalmente pulito, limpido, libero da sostanze contaminanti. Nel Vangelo vediamo Gesù scardinare una certa concezione della purezza rituale legata all’esteriorità, che vietava ogni contatto con cose e persone (tra cui i lebbrosi e gli stranieri), considerati impuri. Ai farisei che, come tanti giudei di quel tempo, non mangiavano senza aver fatto le abluzioni e osservavano numerose tradizioni legate al lavaggio di oggetti, Gesù dice in modo categorico:

«Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza» (Marco 7,15.21-22).

In che consiste dunque la felicità che scaturisce da un cuore puro?

A partire dall’elenco dei mali che rendono l’uomo impuro, enumerati da Gesù, vediamo che la questione tocca soprattutto il campo delle nostre relazioni. Il vero discepolo di Gesù proverà una vera e propria avversione per i modi, il linguaggio e i pensieri volgari. Ognuno di noi deve imparare a discernere ciò che può “inquinare” il suo cuore, formarsi una coscienza retta e sensibile, capace come abbiamo letto all’inizio di «discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Romani 12,2). Noi siamo chiamati a custodire la purezza di ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri cuori e le nostre relazioni. Questo ci aiuterà a respirare l’aria pura che proviene dalle cose belle, dall’amore vero, dalla santità. Nella Bibbia leggiamo:

Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta. (Efesini 4:29)

Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli. Non siate dunque loro compagni; perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce - poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità - esaminando che cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. (Efesini 5:3-12)

Le persone con un «cuore puro» non sono doppie, non sono ipocrite. Ciò che dicono corrisponde a quello che pensano. Il loro agire è animato da una retta intenzione: senza secondi fini, senza pensieri nascosti. Gesù è certamente il modello. Il suo essere si esprime e si rispecchia nelle cose che fa. Per questo esse lasciano il segno.

Chi è puro di cuore, poi, vale a dire chi agisce rettamente senza ambiguità, è certamente una persona degna di fiducia. Nei rapporti interumani, infatti, la fiducia si basa sulla trasparenza nei pensieri e nelle azioni.

Coloro che hanno un cuore puro sono felici perché non fanno entrare nulla nel loro cuore che li renda infelici.

Invece di avere un cuore pieno di impurità, ingratitudine, incredulità o cattivi pensieri sulla vita e su un altro, invece di lamentarsi sempre per questo o per quell’altro, invece di essere sempre insoddisfatti della propria vita, queste persone hanno dei pensieri puri, buoni, sani e pensano come possono essere di benedizione per gli altri.  Hanno anche una stabile resistenza, senza compromessi nel loro cuore contro tutti i pensieri egoistici, impuri e i pensieri di dubbio e di ansia che potrebbero tentare di entrare.

Se dovessi fermare cento persone per strada, non troveresti una sola persona che non vorrebbe essere felice. Ma non tutti sono disposti a fare tutto il necessario per ottenere un cuore puro.

Ricevere un cuore puro, e mantenerlo, non avviene per caso. Per ottenere un cuore puro devo avere la mia vita in ordine con Dio e con il prossimo.

Sta scritto in Salmi 119:9:

“Come potrà il giovane render pura la sua via? Badando a essa mediante la tua parola.”

La parola di Dio è la guida per aiutarmi a mantenere il mio cuore puro, per tutta la mia vita.

In tutte le situazioni della mia vita devo fare delle scelte, come reagisco con gli altri, cosa faccio nel mio tempo libero, quali pensieri possono occupare la mia mente. Obbedire alla parola di Dio mi dà la direzione nella mia vita e mi aiuta a fare le scelte giuste in tutte le situazioni che incontro.

La conclusione di una vita nella purezza

Questa vita è veramente degna di essere vissuta, una vita in cui non c’è posto per nulla di male nel mio cuore, una vita senza rimorsi!

Davide disse in Salmi 23:6: “Certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del SIGNORE per lunghi giorni.”

Questa è una descrizione di una vita con un cuore puro – una persona del genere diventa solo più felice! Non solo bontà e la grazia mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita, ma ricevo pure una gioia eterna. Questa vita è veramente degna di essere vissuta, una vita in cui non c’è posto per nulla di male nel mio cuore, una vita senza rimorsi!

I puri di cuore, vivono la loro esistenza come se fossero in presenza di Dio e la promessa è che al suo ritorno lo vedranno faccia a faccia come era da principio prima che il peccato facesse la sua comparsa.

Possa la presenza del Signore accompagnarti in questa giornata, possa la sua Parola essere la tua guida e possa il tuo cuore essere puro affinché chi ti incontra possa riconoscere in te una luce diversa, una luce celeste. Sii degno di essere un figlio di Dio! Sii degno di ricevere la felicità che scaturisce dall’avere un cuore puro!

Dio benedica te che leggi e coloro con i quali vorrai condividere questo prezioso messaggio.

 

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