“Infatti coloro che sono secondo la carne volgono la
mente alle cose della carne, ma coloro che sono secondo lo Spirito alle cose dello Spirito”.
Romani 8:5
L’uomo carnale e l’uomo spirituale
La Bibbia divide l’umanità in
due classi di individui. L’individuo Carnale e quello Spirituale. In questo
studio, analizzeremo le caratteristiche di ognuno di loro, in modo da
determinare personalmente in quale dei due gruppi ci troviamo.
Romani 8:5 dichiara: “Infatti
coloro che sono secondo la carne volgono la mente alle cose della carne, ma
coloro che sono secondo lo
Spirito alle cose dello Spirito”. In accordo al testo, esistono due classi
di individui nel mondo con differenti modi di pensare tra loro: l’uomo carnale
e l’uomo spirituale. Mentre il pensiero dei carnali li guida verso azioni della
carne, il pensiero degli individui spirituali li dirige verso cose spirituali.
L’apostolo Paolo nel capitolo
8 della Lettera ai Romani tratta il tema di ciò che differenzia questi due tipi
di persone; indica anche qual è il fine di entrambi: “Infatti la mente controllata
dalla carne produce morte, ma
la mente controllata dallo
Spirito produce vita e pace.
Perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se per mezzo dello Spirito
fate morire le opere del corpo, voi vivrete”. Romani 8:6,13
Dato che il fine dell’uomo
carnale è la morte eterna e quello dell’uomo spirituale la vita eterna, la
domanda che devo pormi è: sono carnale o spirituale? La Bibbia mi insegna
chiaramente come posso sapere in quale delle due posizioni mi trovo. Vediamo le
caratteristiche di entrambi:
L’UOMO
CARNALE
L’uomo carnale è anche
chiamato l’uomo naturale, iniquo o empio. È quell’individuo che non ha ancora
avuto un incontro con il Signore o con il Vangelo.
La prima cosa che ci indica la
Parola di Dio è che i desideri delle azioni dell’uomo carnale non sono
sottomessi alla legge di Dio: “Per questo
la mente controllata dalla
carne è inimicizia contro Dio,
perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo. Quindi quelli
che sono nella carne non possono piacere a Dio”. Nella sua condizione
carnale o naturale, l’uomo non può piacere a Dio dato che non si sottomette
alla sua legge. La prima caratteristica
visibile di una persona carnale è il rifiuto della legge di Dio (della
quale parleremo in seguito).
La ragione fondamentale per la
quale l’uomo carnale rifiuta la legge di Dio è che questa è spirituale. Romani 7:14 così lo sottolinea: “Infatti noi sappiamo che la legge è
spirituale, ma io sono carnale, venduto come
schiavo al peccato”. In altre parole, la legge di Dio fa parte di
ciò che è spirituale.
La seconda cosa che la Parola
indica in quanto all’uomo carnale, è che in questo si manifesteranno
naturalmente una serie di opere e azioni: “Ora
le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia,
inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi,
ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi
prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non
erediteranno il regno di Dio”.
Possiamo quindi capire che se
alcune di queste manifestazioni sono presenti nella nostra vita, dovremmo
preoccuparci seriamente, dato che questi indicatori sottolineano chiaramente
che ci troviamo dalla parte carnale e la nostra fine è la morte eterna.
L’UOMO
SPIRITUALE
Così come una serie di azioni
si manifestano o si vedono nell’uomo carnale, allo stesso modo, l’uomo
spirituale manifesterà un insieme di azioni che la Parola di Dio chiama frutto.
In relazione all’uomo spirituale,
l’apostolo sottolinea: “Ma il frutto
dello Spirito è: amore, gioia, pace,
pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali
cose non vi è legge”. Galati 5:22,23
Nell’analizzare le
manifestazioni di entrambi gli individui, l’uomo carnale e l’uomo spirituale,
vediamo che l’apostolo Paolo fa una specifica differenza tra quello che produce
uno e ciò che viene prodotto nell’altro. Mentre chiama “opere della carne” le opere che vengono prodotte nell’uomo carnale,
nomina “frutto dello Spirito” ciò che
si manifesta nell’uomo spirituale. È interessante notare che il frutto non è un
prodotto dell’uomo ma dello Spirito di Dio che opera in lui.
L’uomo carnale senza Cristo
lavora per produrre un risultato che non piacerà mai a Dio. D’altro lato,
l’uomo spirituale, ha arreso la sua volontà allo Spirito di Dio, e ciò che si
manifesterà in lui è un risultato dell’agire dello Spirito di Dio nella sua
vita. Detto in altro modo, così come ad esempio un albero di limoni non si
sforza per produrre limoni perché è nella sua natura, l’uomo spirituale non
deve sforzarsi per obbedire alla volontà di Dio e in modo naturale si produrrà
in lui il frutto dello Spirito.
Il desiderio della carne è
contrario a quello dello Spirito di Dio così come contrario è l’oriente
dall’occidente. In accordo a Galati 5:17, entrambi i desideri si oppongono tra
loro. In Galati 6:8, l’apostolo
chiede alla chiesa di seminare per lo Spirito, con l’obiettivo di mietere la
vita eterna. Nei versetti 16 e 25 del capitolo 5, fa un appello alla chiesa di
“camminare” nello Spirito; e nel versetto 24, chiede alla chiesa di
crocifiggere la carne con le sue passioni e i suoi desideri.
Efesini 2:3 insegna che prima di conoscere il Signore, vivevamo nei
desideri della carne e per natura eravamo figli d’ira, facendo la volontà della
carne e dei pensieri.
La caratteristica fondamentale
dell’uomo spirituale è che lo Spirito di Dio dimora in lui. Quello che
trasforma in spirituale l’uomo è la direzione e la guida dello Spirito; questo
viene descritto in Romani 8:9 che
dice quanto segue:
Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello
Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui.
Quando lo Spirito di Dio
dimora nel credente, egli smette di essere “figlio
d’ira” e passa ad essere considerato “figlio
di Dio”. Vedi Romani 8:14.
Quando una persona è stata
trasformata, o in altre parole, è passata dall’essere carnale all’essere
spirituale, viene ad essere partecipe della natura divina e per mezzo dello
Spirito Santo, Dio trasforma la sua vita. Senza dubbio, la vecchia natura
peccaminosa si trova ancora latente nell’essere umano fino al momento della
redenzione. In altre parole, pur essendo spirituali, i credenti mantengono in
loro la natura carnale, fino al momento in cui questa verrà sradicata
completamente.
Nel trascurare la comunione
quotidiana con il Signore, il credente tende a debilitare la nuova natura
spirituale che lo Spirito Santo sta sviluppando; questo fa sì che la natura
carnale prenda di nuovo il controllo della vita della persona e questa cominci
a mostrare comportamenti carnali e non spirituali. Questa era la condizione
della chiesa di Corinto quando l’apostolo Paolo le scrisse: “Anch'io, fratelli, quando venni da voi, non
venni con eccellenza di parola o di sapienza, annunziandovi la testimonianza di
Dio, perché mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e
lui crocifisso. Così io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e
con gran tremore”. 1 Corinzi 2:1-3
Tanto l’apostolo Giovanni come
l’apostolo Pietro, richiamano ciò che disse l’apostolo Paolo e sottolineano: “perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della
carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal
Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la
volontà di Dio rimane in eterno”. 1
Giovanni 2:16,17
“Carissimi, io vi
esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne che
guerreggiano contro l'anima. Comportatevi bene fra i gentili affinché, là dove
vi accusano di essere dei
malfattori, a motivo delle buone opere che osservano in voi, possano glorificare Dio nel giorno della visitazione”. 1 Pietro 2:11,12
Fin qui possiamo domandarci: sono carnale o spirituale? Nella mia vita vedo manifestazioni carnali
o il frutto dello Spirito? Se dopo essermi esaminato umilmente e
sinceramente davanti al Signore scopro di essere carnale, come posso diventare
spirituale ed evitare così di fare la fine dell’individuo carnale che è la
morte?
Gesù disse a Nicodemo in Giovanni 3:6-7 cosa deve accadere in
una persona per passare dall’essere carnale all’essere spirituale. Gesù
dichiarò: Ciò che è nato dalla carne è
carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho
detto: "Dovete nascere di nuovo".
La nuova nascita è il processo
mediante il quale passiamo dall’essere carnali all’essere spirituali. La Nuova
nascita implica lo stabilire una comunione quotidiana con Cristo e la Sua Parola,
leggendo e meditando la Bibbia, in modo tale che lo Spirito Santo possa
convincerci del nostro peccato e ci possa portare a confessarlo e ad
abbandonarlo.
Dello Spirito Santo, unico
Vicario di Cristo sulla terra, Gesù disse:
Ma ora vado da colui che mi ha mandato, e nessun di voi mi domanda:
"Dove vai?". Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha
riempito il vostro cuore. Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io
me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me
ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di
peccato, di giustizia e di giudizio. Di peccato, perché non credono in me; di
giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; di giudizio,
perché il principe di questo mondo è stato giudicato. Ho ancora molte cose da
dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata. Ma quando verrà lui, lo
Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se
stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli
mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutte le cose che il Padre ha sono mie; per
questo ho detto che egli prenderà del mio e ve lo annunzierà. Giovanni
16:5-15
L’opera dello Spirito Santo
innanzitutto porta l’uomo a rendersi conto del suo peccato e del suo bisogno di
credere in Gesù Cristo per essere salvato. Se Egli continua a rifiutare Cristo,
il suo peccato non può essere perdonato.
Lo Spirito Santo mette poi
l’uomo peccatore di fronte alla giustizia di Dio, una giustizia soddisfatta in
Gesù Cristo. Il fatto che Gesù sarebbe andato al Padre avrebbe dimostrato che
il suo sacrificio perfetto è stato accettato e giustizia è stata fatta. Coloro
che credono in Gesù Cristo vengono giustificati da Dio proprio in virtù della
giustizia di Gesù Cristo, non per i loro meriti.
Infine, lo Spirito Santo
annuncia all’uomo il giudizio di Dio. Come Dio ha giudicato l’avversario
Satana, sconfiggendolo attraverso la morte e la risurrezione di Gesù il Messia,
così giudicherà tutti quelli che rifiutano Cristo e rimangono nel loro peccato.
Lo Spirito Santo agisce in
questo modo anche oggi. Possiamo rispondere alla sua esortazione solo
respingendola o accettandola. Coloro che credono allo Spirito della verità e
credono in Gesù Cristo, saranno perdonati del loro peccato e giustificati in
Gesù Cristo. Coloro che invece la respingono rimangono sotto giudizio. Tu hai già scelto da che parte stare?
Essere giustificati mediante
il sacrificio di Cristo non significa che possiamo continuare a peccare
cullandoci di far predominare la nostra natura carnale, ma significa che a
questo deve seguire una continua dipendenza da Gesù, una comunione quotidiana,
riconoscendo che senza la preghiera e la meditazione quotidiana della Bibbia,
la natura carnale prenderà il sopravvento perché non guidati dallo Spirito
Santo e ci ritroveremo in una condizione di peccato davanti al nostro Padre
Celeste.
Per cui se oggi non l’hai
ancora fatto, concludo questa lettera con una preghiera personale di
sottomissione a Cristo e dipendenza da Lui che quotidianamente potrebbe segnare
l’inizio della nostra giornata:
“Caro Gesù, Signore della gloria, io guardo
in alto al luogo santissimo del santuario celeste dove tu stai operando in
nostro favore, e attendo dalla tua mano, all’inizio di questo giorno, il dono
rinnovato del tuo amore e della tua grazia. Come sai bene, Signore, la mia
natura è tale che posso solo fare azioni cattive che mi condurrebbero alla
distruzione eterna. Per favore Padre, nel nome di Gesù, perdonami se ti ho offeso
in pensieri, parole e azioni, non posso permettermi di essere lontano da te
nemmeno per un momento. Perciò grido a te, Signore, concedimi in questo momento
i meriti del sangue che Gesù ha sparso sul Calvario per la remissione dei
peccati. Desidero attraverso la comunione con te e la meditazione della Bibbia
che tu mi plasmi, mi modelli, mi faccia crescere in un’atmosfera santa e pura,
dove le ricche correnti del tuo amore possono scorrere attraverso di me per
arricchire anche coloro che in incontro in questa terra ostile. Ti prego,
prezioso Redentore, perché il tuo Spirito riposi su di me e abiti in me oggi,
per farmi assomigliare a te. Desidero sottomettermi alla tua volontà,
abbandonando il mio “Io”. Grazie per la tua attenzione e il fatto che
risponderai a questa preghiera. Amen”.
Dio benedica te che leggi e
coloro con i quali vorrai condividere questo prezioso messaggio.
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