Vita in Abbondanza

venerdì 3 aprile 2020

8. 3° Comandamento: Non “MANIPOLARE” per fini egoistici e non “IGNORARE” Colui che TI HA ONORATO scegliendo di MORIRE PER TE!


L'importanza del 3° comandamento nella tua vita quotidiana

“Non pronunciare il nome del Signore, tuo Dio, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano” (Esodo 20:7).

Stiamo analizzando l’importanza della legge di Dio. Egli la diede all’uomo quando lo creò perché vi si conformasse e perché fosse il modo attraverso cui vivere una vita santa e delle relazioni sante, con Dio e con gli uomini. Ciò che oggi chiamiamo “peccato” è la trasgressione della legge di Dio e il degrado dell’essere umano che ne deriva. La legge morale di Dio, ossia i 10 COMANDAMENTI la trovate per esteso nelle vostre Bibbie in Esodo 20:1-17 e in Deuteronomio 5:6-22 (ci tengo a precisare che i veri comandamenti di Dio sono quelli trovati nella Bibbia, non quelli che trovate nel Catechismo Cattolico che sono stati cambiati secondo le tradizioni umane, se volete una prova andate a verificare di persona e mettete a confronto le due parti).

Questa legge morale di Dio è immutabile come la sua sovranità: l’umanità sarà sempre sottoposta alla sua osservanza. Il fatto che sia stato necessaria la morte di Cristo per espiare la trasgressione della legge, ne prova l’immutabilità. L'Apostolo Paolo in  Romani 2:13 infatti dice:


"Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati". Quindi è vero che siamo giustificati mediante il sangue di Cristo, ma siamo giustificati se pentiti abbandoniamo il peccato e mettiamo in pratica la legge di Dio. Noi siamo chiamati a tendere verso l'ideale di Dio. Non possiamo essere giustificati se continuiamo a persistere nel peccato.

Detto questo, stiamo analizzando uno per uno i punti di questa straordinaria legge morale, nelle lettere precedenti abbiamo visto l’importanza della legge e il 1° e 2° Comandamento. Oggi analizziamo il 3° comandamento.

Nominare invano il nome del Signore significa non prendere sul serio la sua dignità e abusare anche della sua discrezione. Come si fa ad abusare del nome del Creatore, di Colui che è Santo e che è morto per noi? Pensate un po': tutte le volte che pensate a volgarità di vario genere, che usate il nome di Dio per barzellette varie, che bestemmiate, provate a sostituire il nome di Dio con quello di vostra madre o vostro padre, lo fareste? Abusare del nome di Dio è così grave che il comandamento dice che Egli non riterrà innocente colui o colei che lo fa.

Nominare invano il Suo nome non si riduce solo al divieto di imprecare e bestemmiare ma si amplia ad una serie di atteggiamenti che spesso assumiamo e che non gli fanno onore: 

  • Discorsi camuffati di religiosità, aventi l’apparenza della pietà ma che ne rinnegano la potenza e quindi discorsi ipocriti nella sostanza.
  • Ingiustizie che commettiamo nel nome di Dio, manipolando la sua parola per arrivare ai nostri fini egoistici, dimenticando il rispetto dell’altro.
  • Si nomina il nome di Dio invano anche quando ci comportiamo in modo contrario agli insegnamenti del Vangelo.

Se vi ricordate la preghiera del Padre Nostro inizia con:

Padre nostro che sei nei cieli, SIA SANTIFICATO IL TUO NOME.

Sapete cosa significa “santificare” il nome di Dio? Significa portargli onore come sua creatura nelle mie parole, nei miei pensieri, nelle mie azioni, nelle mie scelte, nei programmi televisivi che guardo, nel modo in cui uso i social, nelle conversazioni che faccio con gli altri, spesso intrise di mormorii, volgarità, oscenità e buffonerie. Infatti in Efesini 5:1-5 leggiamo:

“Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nell’amore, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, del parlare sciocco e della buffoneria: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio”.

Quante volte durante il giorno si rischia di nominare e portare invano il nome di Dio attraverso pensieri, parole e azioni oscene. Quante volte il modo di parlare è volgare, scurrile, con doppi sensi, che offende il pudore e l’onore! Ecco, tutte le volte che succede, noi stiamo trasgredendo il terzo comandamento.

Altro modo di nominare invano il nome di Dio è accusarlo quando la vita ci presenta il conto della sofferenza e dei problemi quotidiani. Quando le cose vanno bene ce ne prendiamo il merito egoisticamente, oppure, se capita, ringraziamo il Signore; quando le cose vanno male invece siamo lesti a dargli la colpa, senza riflettere che invece se la vita ci presenta il conto, questo è purtroppo il risultato di un mondo di peccato, dell’egoismo dell’uomo che ha voluto escludere Dio e la sua legge dalla propria vita, e continuiamo a peccare incolpando Dio anziché pentirci della nostra autosufficienza e indipendenza da Lui e dal fatto che non crediamo alle Sue parole e alla Sua Promessa che presto tornerà sulla Terra e stabilirà il Suo regno di pace, sicurezza e giustizia.

Nessun uomo, politico, re, presidente, sacerdote, pastore può promettervi un regno di pace e sicurezza creato da mani d’uomo, ne possiamo vedere la conferma guardando cosa sta succedendo intorno a noi nel mondo. L’unico che può ristabilire la pace e la sicurezza su questa terra è Dio, e presto tornerà a mettere fine a questa atroce sofferenza umana.

Quindi, invece di imprecare contro Dio e accusarlo di fronte alla sofferenza, dovremmo forse conoscere la verità su chi sta dietro al male, e scegliere oggi di affidare a Dio le nostre vite. Anche noi talvolta, nelle avversità, nella sofferenza, nelle tribolazioni, crediamo di poter fare a meno di Dio e di lottare da soli, eppure ci è stata data la possibilità di chiedere a Dio l'aiuto necessario invocandone il Suo Santo Nome, perché allora non approfittarne invece di dubitare della Sua bontà? Il Signore non ci deluderà, promette di essere un aiuto per chi lo cerca:

Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce. Salmo 33:7.

Possa il Signore renderci consapevoli di tutte le volte che giorno dopo giorno volontariamente o involontariamente non portiamo onore al suo nome. Possa il Signore condurci al pentimento chiedendo perdono attraverso il sangue di Gesù Cristo e di conseguenza possa farci fare Dio esperienza del suo Santo nome. Possano i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni riflettere la Sua immagine. 

“Soltanto, comportatevi in modo degno dell'evangelo di Cristo”. Filippesi 1:27

Dio benedica te che leggi e coloro con i quali vorrai condividere questo prezioso messaggio.

mercoledì 1 aprile 2020

7. 1° e 2° Comandamento: Lìberati da ogni FALSO MODELLO OPPRESSORE e TROVA LA TUA GIOIA NEL SIGNORE

Il primo e il secondo comandamento ci invitano a

"LIBERARCI DA OGNI FALSO MODELLO OPPRESSORE"

Li possiamo leggere in Esodo 20:1-5

“Allora DIO pronunziò tutte queste parole, dicendo: «Io sono l'Eterno, il tuo DIO, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dèi davanti a me. Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano”. (Esodo 20:1-5).

I comandamenti di Dio che come abbiamo visto sono leggi morali che rispecchiano il carattere di Dio al quale Egli vuole che ci conformiamo, sono validi ancora oggi e saranno validi in eterno. Nel NT nel Vangelo di Giovanni 14:21 Gesù stesso disse:

“Chi mi ama veramente, conosce i miei comandamenti e li mette in pratica. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio; anch'io l'amerò e mi farò conoscere a lui”.

Quindi non si può dire che amiamo e conosciamo Gesù se non osserviamo i suoi comandamenti facendo quindi la Sua volontà.

Ciò che Dio comanda nel secondo comandamento viene riconfermato in altri passi della Scrittura che riferendosi agli idoli e alla loro adorazione affermano:

Il falegname stende il regolo, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura col compasso e ne fa una figura umana, una bella forma di uomo, perché rimanga in una casa.  Non sanno e non comprendono nulla, perché hanno impiastrato i loro occhi affinché non vedano, e i loro cuori perché non comprendano. Nessuno rientra in se stesso (a significato che non esiste un’anima immortale, per cui un idolo non può sentire, vedere, parlare, agire) né ha conoscenza e intendimento. Isaia 44: 13,18,19

Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo"». Matteo 4:10

Inoltre nella Scrittura si possono identificare i seguenti atti di idolatria:

  • Temere, servire, adorare, sacrificare ad altri dei. Leggiamo alcuni testi biblici a riguardo:

Siate dunque molto risoluti nell'osservare e nel mettere in pratica tutto ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè, senza deviare né a destra né a sinistra, senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non menzionerete neppure il nome dei loro dèi e non giurerete per essi; non li servirete e non vi prostrerete davanti a loro. Giosuè 23:6,7

Perché non ti prostrerai ad altro dio, poiché l'Eterno, il cui nome è "il Geloso", è un Dio geloso. Esodo 34:14

  • Adorare e servire Dio attraverso rappresentazioni ed immagini di vario genere. In Romani 1:23 leggiamo:

E hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in un'immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.

  • Adorare gli angeli. Leggiamo alcuni passi della Scrittura al riguardo:

Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, fondandosi su cose che non ha visto, essendo temerariamente gonfio a motivo della sua mente carnale. Colossesi 2:18

Allora io caddi ai suoi piedi (ai piedi dell’angelo) per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia». Apocalisse 19:10

E io, Giovanni, sono colui che ho visto e udito queste cose. E dopo averle udite e viste, caddi per adorare davanti ai piedi dell'angelo che mi aveva mostrato queste cose. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono conservo tuo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!». Apocalisse 22:8,9

  • Adorare i demoni. I seguenti testi biblici al riguardo affermano:

E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvide ancora dalle opere delle loro mani e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. Apocalisse 9:20

Essi non offriranno più i loro sacrifici ai demoni, dietro i quali essi si sono prostituiti. Questa sarà per loro una legge perpetua, per tutte le loro generazioni. Apocalisse 17:7

  •  Offrire un culto ai defunti o evocarli. Nella Bibbia leggiamo:

Essi servirono anche Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti.  Irritarono Dio con le loro azioni, e una pestilenza scoppiò in mezzo a loro. Salmo 106:28,29

Se vi si dice: «Consultate i medium e i maghi, che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Non deve un popolo consultare il suo DIO? Deve forse rivolgersi ai morti per conto dei vivi? Isaia 8:19

  • Offrire un culto agli astri. Leggiamo il seguente testo biblico:

Poiché dunque non vedeste alcuna figura il giorno che l'Eterno vi parlò in Horeb dal mezzo del fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre,  perché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, nella forma di qualche figura: la rappresentazione di un uomo o di una donna, la rappresentazione di un animale che è sulla terra, la rappresentazione di un uccello che vola nel cielo, la rappresentazione di ogni cosa che striscia sul suolo, la rappresentazione di un pesce che è nelle acque sotto la terra; perché alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto cioè l'esercito celeste, tu non sia attirato a prostrarti davanti a queste cose e a servirle. Deuteronomio 4:15-19

  •  Praticare l’avarizia è anche idolatria. Nella Bibbia è scritto:

Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. Efesini 5:5

  • Indulgere ai peccati di gola. Nella Bibbia leggiamo:

Costoro infatti non servono il nostro Signore Gesù Cristo ma il proprio ventre, e con dolce e lusinghevole parlare seducono i cuori dei semplici. Romani 16:18

L’idolatria è quindi un atto condannato formalmente con i termini più severi nella Bibbia:

-          Abominio (Ezechiele 7:20)

-          Oltraggio (Neemia 9:18)

-          Iniquità e odio del Signore (Esodo 20:5)

Ha come condanna la morte eterna e l’esclusione dalla salvezza e dal regno di Dio. Infatti leggiamo:

Beati coloro che adempiono i suoi comandamenti per avere diritto all'albero della vita, e per entrare per le porte nella città.  Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. Apocalisse 22:14,15

Andando verso la conclusione rispondiamo quindi ad alcune domande con la Parola di Dio (la Bibbia):

Un essere umano può essere mediatore tra noi e Dio?

No. La Bibbia ci insegna che Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù (1 Timoteo 2:5)

Le nostre preghiere di adorazione possono essere rivolte a uomini o angeli?

La Bibbia ci dice che non dobbiamo adorare nessun uomo. L’apostolo Pietro stesso non acconsentì a Cornelio di adorarlo. In Atti 10:25,26 leggiamo:

Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l'adorò. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, sono anch'io un uomo».

A chi vanno quindi indirizzate le nostre preghiere?

A Dio. Lo leggiamo in Filippesi 4:6:

Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento.

Solo un’immagine distorta e non biblica del Padre ha portato i fedeli a “cercare” qualcun altro a cui rivolgersi. Ma la Bibbia ci dice che:

Dio è pronto a rispondere alle nostre richieste (Matteo 6:8) in virtù del suo amore per noi (1 Giovanni 3:1), un amore che ci fa vivere non nella paura ma nella pace (1 Giovanni 4:16,18).

Come viene considerata da Dio la ripetizione monotona di parole in una preghiera?

Gesù ci dice che l’uso del ripetere le stesse cose nelle nostre preghiere è un modo di pregare pagano e ci dice di non praticarlo. In Matteo 6:7 leggiamo infatti:

Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani, perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole.

Questo uso pagano aveva origine nella credenza che a forza di ripetere le stesse cose gli “dèi” si sarebbero stancati e avrebbero esaudito la preghiera (cfr. anche 1 Re 18:26).

La preghiera è un dialogo sincero tra noi e Dio, un modo attraverso cui gli apriamo sinceramente il nostro cuore come ad un amico sapendo che Egli conosce i nostri bisogni (Matteo 6:8) e li esaudirà non in funzione di ripetizioni inutili ma a motivo del suo amore per noi (Matteo 7:11).

Alla luce di tutto ciò abbiamo capito l’importanza del primo e del secondo comandamento nella nostra quotidianità, rendondoci conto come abbiamo bisogno di liberarci dei nostri idoli. Idoli che non riguardano soltanto le immagini o le sculture davanti alle quali ci si prostra e che si crede debbano fare da mediatori tra l’uomo e Dio, ma che riguardano ogni tipo di tiranno e falso oppressore dal quale dipendiamo (lavoro, ozio, apparenze, potere, gloria, fama, politica, denaro, beni materiali di qualsiasi tipo, emozioni, persone, perfino sé stessi).

L’idolo è tutto ciò che poni nel tuo cuore e che guida i tuoi pensieri, le tue azioni, le tue parole, i tuoi sentimenti. È qualcosa a cui affidi te stesso, le tue energie e speri che in cambio ti renda felice, per poi scoprire che è una falsa speranza, In Geremia 2:28 leggiamo infatti:

Ma dove sono i tuoi dèi che ti sei fatto? Si levino, se possono salvarti nel tempo della tua sventura. Ci facciamo dei falsi dèi che non sono in grado di salvarci nel tempo dell’angoscia né di darci la vera pace.

Ciò che oggi scegli di seguire e dal quale scegli di farti guidare e dominare condizionerà le tue inclinazioni caratteriali, i tuoi pensieri, le tue relazioni e le azioni, così come condizionerà la tua fede e la tua salvezza eterna.

Ma se scegli di mettere al primo posto il vero Dio e fai della sua Parola (la Bibbia) la tua unica guida allora vedrai come tutto questo influenzerà direttamente ogni aspetto della tua vita. Più amerai il Signore e più sarai sottomesso a Lui e alla sua Parola e più sarai equilibrato nelle tue priorità, nelle tue scelte e nella tua condotta.

Trova la tua gioia nell’Eterno (abbandona ogni idolo che nella tua vita sta prendendo il suo posto) ed Egli appagherà i desideri del tuo cuore. (Salmo 37:4)

 

 

 

20. BEATI SIETE VOI QUANDO VI INSULTANO E VI PERSEGUITANO PERCHE' CREDENDO FATE LA VOLONTA' DI DIO

Cari lettori, siamo giunti al commento dell'ultima beatitudine che possiamo leggere nel Vangelo di Matteo 5:10-12: "Beati i persegu...