L'importanza del 3° comandamento nella tua vita quotidiana
“Non pronunciare il nome del Signore, tuo Dio, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano” (Esodo 20:7).
Stiamo analizzando l’importanza della legge di Dio. Egli la diede all’uomo quando lo creò perché vi si conformasse e perché fosse il modo attraverso cui vivere una vita santa e delle relazioni sante, con Dio e con gli uomini. Ciò che oggi chiamiamo “peccato” è la trasgressione della legge di Dio e il degrado dell’essere umano che ne deriva. La legge morale di Dio, ossia i 10 COMANDAMENTI la trovate per esteso nelle vostre Bibbie in Esodo 20:1-17 e in Deuteronomio 5:6-22 (ci tengo a precisare che i veri comandamenti di Dio sono quelli trovati nella Bibbia, non quelli che trovate nel Catechismo Cattolico che sono stati cambiati secondo le tradizioni umane, se volete una prova andate a verificare di persona e mettete a confronto le due parti).
Questa legge morale di Dio è immutabile come la sua sovranità: l’umanità sarà sempre sottoposta alla sua osservanza. Il fatto che sia stato necessaria la morte di Cristo per espiare la trasgressione della legge, ne prova l’immutabilità. L'Apostolo Paolo in Romani 2:13 infatti dice:
"Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma
quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati". Quindi è vero che siamo giustificati mediante il sangue di Cristo, ma siamo giustificati se pentiti abbandoniamo il peccato e mettiamo in pratica la legge di Dio. Noi siamo chiamati a tendere verso l'ideale di Dio. Non possiamo essere giustificati se continuiamo a persistere nel peccato.
Detto questo, stiamo analizzando uno per uno i punti di questa straordinaria legge morale, nelle lettere precedenti abbiamo visto l’importanza della legge e il 1° e 2° Comandamento. Oggi analizziamo il 3° comandamento.
Nominare invano il nome del Signore significa non prendere sul serio la sua dignità e abusare anche della sua discrezione. Come si fa ad abusare del nome del Creatore, di Colui che è Santo e che è morto per noi? Pensate un po': tutte le volte che pensate a volgarità di vario genere, che usate il nome di Dio per barzellette varie, che bestemmiate, provate a sostituire il nome di Dio con quello di vostra madre o vostro padre, lo fareste? Abusare del nome di Dio è così grave che il comandamento dice che Egli non riterrà innocente colui o colei che lo fa.
Nominare invano il Suo nome non si riduce solo al divieto di imprecare e bestemmiare ma si amplia ad una serie di atteggiamenti che spesso assumiamo e che non gli fanno onore:
- Discorsi camuffati di religiosità, aventi l’apparenza della pietà ma che ne rinnegano la potenza e quindi discorsi ipocriti nella sostanza.
- Ingiustizie che commettiamo nel nome di Dio, manipolando la sua parola per arrivare ai nostri fini egoistici, dimenticando il rispetto dell’altro.
- Si nomina il nome di Dio invano anche quando ci comportiamo in modo contrario agli insegnamenti del Vangelo.
Se vi ricordate la preghiera del Padre Nostro inizia con:
Padre nostro che sei nei cieli, SIA SANTIFICATO IL TUO NOME.
Sapete cosa significa “santificare” il nome di Dio? Significa portargli onore come sua creatura nelle mie parole, nei miei pensieri, nelle mie azioni, nelle mie scelte, nei programmi televisivi che guardo, nel modo in cui uso i social, nelle conversazioni che faccio con gli altri, spesso intrise di mormorii, volgarità, oscenità e buffonerie. Infatti in Efesini 5:1-5 leggiamo:
“Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nell’amore, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, del parlare sciocco e della buffoneria: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio”.
Quante volte durante il giorno si rischia di nominare e portare invano il nome di Dio attraverso pensieri, parole e azioni oscene. Quante volte il modo di parlare è volgare, scurrile, con doppi sensi, che offende il pudore e l’onore! Ecco, tutte le volte che succede, noi stiamo trasgredendo il terzo comandamento.
Altro modo di nominare invano il nome di Dio è accusarlo quando la vita ci presenta il conto della sofferenza e dei problemi quotidiani. Quando le cose vanno bene ce ne prendiamo il merito egoisticamente, oppure, se capita, ringraziamo il Signore; quando le cose vanno male invece siamo lesti a dargli la colpa, senza riflettere che invece se la vita ci presenta il conto, questo è purtroppo il risultato di un mondo di peccato, dell’egoismo dell’uomo che ha voluto escludere Dio e la sua legge dalla propria vita, e continuiamo a peccare incolpando Dio anziché pentirci della nostra autosufficienza e indipendenza da Lui e dal fatto che non crediamo alle Sue parole e alla Sua Promessa che presto tornerà sulla Terra e stabilirà il Suo regno di pace, sicurezza e giustizia.
Nessun uomo, politico, re, presidente, sacerdote, pastore può promettervi un regno di pace e sicurezza creato da mani d’uomo, ne possiamo vedere la conferma guardando cosa sta succedendo intorno a noi nel mondo. L’unico che può ristabilire la pace e la sicurezza su questa terra è Dio, e presto tornerà a mettere fine a questa atroce sofferenza umana.
Quindi, invece di imprecare contro Dio e accusarlo di fronte alla sofferenza, dovremmo forse conoscere la verità su chi sta dietro al male, e scegliere oggi di affidare a Dio le nostre vite. Anche noi talvolta, nelle avversità, nella sofferenza, nelle tribolazioni, crediamo di poter fare a meno di Dio e di lottare da soli, eppure ci è stata data la possibilità di chiedere a Dio l'aiuto necessario invocandone il Suo Santo Nome, perché allora non approfittarne invece di dubitare della Sua bontà? Il Signore non ci deluderà, promette di essere un aiuto per chi lo cerca:
Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce. Salmo 33:7.
Possa il Signore renderci consapevoli di tutte le volte che giorno dopo giorno volontariamente o involontariamente non portiamo onore al suo nome. Possa il Signore condurci al pentimento chiedendo perdono attraverso il sangue di Gesù Cristo e di conseguenza possa farci fare Dio esperienza del suo Santo nome. Possano i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni riflettere la Sua immagine.
“Soltanto, comportatevi in modo degno dell'evangelo di Cristo”. Filippesi 1:27
Dio benedica te che leggi e coloro con i quali vorrai condividere questo prezioso messaggio.